Smartphone in carica, non attaccatelo alla presa di notte o rovinerete la batteria

La crescente disponibilità di servizi mobili e l’accesso a contenuti ovunque e in qualsiasi momento ci porta a utilizzare frequentemente gli smartphone, cercando di mantenerne la batteria sempre carica. Di conseguenza, molti di noi lo attaccano alla presa della corrente durante la notte. Ebbene, dovete sapere che questa pratica può danneggiarne la batteria.

Smartphone in carica: cosa fare e non fare

Essendo sempre connessi, usiamo il cellulare per rispondere a messaggi e utilizzare numerose app, il che ha portato alla nomofobia, ovvero la paura di essere disconnessi. Come dicevamo precedentemente, sebbene possa sembrare logico ricaricare il telefono di notte, questa abitudine molto spesso risulta dannosa in quanto rimane in carica per un tempo più lungo del necessario. D’altronde gli smartphone moderni ricaricano molto velocemente grazie alla tecnologia agli ioni di litio e ai caricatori veloci.

Per preservare la batteria, gli esperti consigliano di mantenere la carica tra il 20% e l’80% e di ricaricarla quando scende sotto il 50% di autonomia, scollegandola prima che raggiunga il 100%. Ricordate: le batterie moderne durano circa 400-500 cicli di carica e scarica completi, il che corrisponde a circa un anno e mezzo-due anni. Dopodiché, le prestazioni della batteria iniziano a diminuire. Sintesi: più spesso si carica la batteria al massimo, meno durerà nel tempo.

Insomma, quando dovremmo ricaricare il cellulare? È meglio farlo durante il giorno o quando possiamo controllare il livello di carica: al mattino prima di andare al lavoro, alla sera prima di dormire o in ufficio mentre si lavora. In ogni caso, l’obiettivo è evitare che lo smartphone raggiunga una carica completa del 100%.

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