Negli ultimi mesi il prezzo dei carburanti è aumentato notevolmente complici le accise ed i rincari del comparto energia. Diesel e benzina si sono avvicinati alla pericolosa soglia dei 3 euro al litro per automobilisti che hanno sfruttato alcuni trucchi per risparmiare tornati particolarmente utili in queste settimane.

Ma nonostante tutti i piccoli accorgimenti adottati il consumo si è mantenuto alto con una soglia di spesa troppo elevata nel lungo periodo. Il nuovo Decreto del valore complessivo di 4,4 miliardi punta a ridurre i costi frenando la corsa agli aumenti spregiudicati degli ultimi tempi. Ecco cosa è stato previsto e quali sono le prime reazioni del pubblico e delle associazioni.

 

Caro Diesel e benzina: nuova misura per ridurre il costo del pieno

olio di colza diesel

La riduzione delle accise è stata concretizzata dal Governo con un taglio medio di 25 centesimi al litro ottenuta sommando l’extragettito dell’IVA sui carburanti nell’ultimo trimestre del 2021.

“Intendiamo tassare una quota del margine fra operazioni attive a fini iva e operazioni passive a fini Iva dell’ultimo semestre rispetto al medesimo semestre di un anno fa. Interverremo dove gli aumenti sia in termini percentuali che assoluti sono significativi. La percentuale è del 10%”.

Una misura valida soltanto entro la fine del mese di Aprile. La durata della riduzione è dunque ben definita. Il Governo intende adottare il criterio della valutazione per le prossime settimane prima di un’ulteriore decisione. In caso di esito atteso si deciderà per un possibile prolungamento dell’intervento.

“Uno dei motivi per accorciare il periodo di intervento è anche vedere come si comporta il mercato nei prossimi giorni e settimane. Lo seguiremo ed esamineremo e poi decideremo, però intanto è importante cercare di attraversare questo periodo di grande volatilità”.

Dopo l’annuncio non sono mancate le prime reazioni con l’Unione Nazionale dei Consumatori che giudica il ribasso inadeguato e insufficiente. Questo quanto conferito:

“E’ evidente che 25 cent sono meglio di 8,5, ma si tratterebbe comunque di un ribasso inadeguato e insufficiente. Nei giorni scorsi ne avevamo chiesti il doppio, almeno 50 cent. In pratica, conteggiando anche l’Iva al 22%, i prezzi si ridurrebbero di circa 30 cent, 30,5 cent, ossia, prendendo gli ultimi dati ufficiali del Mite, secondo i quali la benzina in modalità self service viene venduta in media a 2,185 euro al litro e il gasolio 2,155 euro al litro, i carburanti scenderebbero sia sotto la soglia di 2 euro che sotto la soglia di 1,9 euro, ma non tornerebbero nemmeno ai livelli precedenti il conflitto, ai valori pre-guerra. La benzina, infatti, con la riduzione delle accise arriverebbe a 1,88 euro (era 1,869 nella rilevazione settimanale del 28/02/2022) e il gasolio si attesterebbe addirittura a 1,85 euro (era 1,740 euro il 28/2). Per il servito, ovviamente, sarebbe ancora peggio”.

FONTErepubblica
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