Il sogno nel cassetto di ogni bambino e di tutti i genetisti del mondo! In futuro potremmo far tornare in vita i dinosauri?

Dinosauri: Clonazione di fotocopie o specie equivalenti e funzionali?

Il mito dei dinosauri scatena la curiosità del genere umano de decenni, con i film di James Cameron che ci hanno dato una visione nostalgica di ciò che viveva sul nostro pianeta milioni di anni fa.

Riportare in vita i dinosauri è stato a lungo un argomento di dibattito, ma la cruda verità è che per il momento non è possibile, ma si lavora dietro le quinte.

Il DNA è il primo problema, in quanto non è estraibile dai fossili. Per portarlo recuperare dovremmo trovare un esemplare ben conservato nei ghiacci e le probabilità sono davvero esigue.

Supponendo per assurdo che riuscissimo a recuperare il DNA, magari nel sangue di una zanzara intrappolata nell’ambra come in Jurassic Park, dopo si porrebbe il problema di ricomporlo.

Le informazioni genetiche contenute nel DNA antico risulterebbero frammentate e difficilmente ricomponibile, anche utilizzando le innovative tecnologie di Crispr/Cas9.

Gli scienziati a tal proposito hanno condotto un esperimento su un roditore, ”Maclear’,’ estinto nel 1908 da Christmas Island in Australia.

Del mammifero erano a disposizione numerosi campioni, da cui estrarre il genoma, perfettamente conservati. Nonostante ciò è stato possibile ricavare solo il 95% del DNA. Per il restante 5% gli studiosi non hanno saputo capire il motivo per il quale risulti mancante, nonostante diversi sequenziamenti. Lo studio è stato condotto in maniera minuziosa e le operazioni ripetute diverse volte, senza giungere a una soluzione.

Secondo Andrew Pask, biologo dell’Università di Melbourne, il problema potrebbe essere contenuto nei geni fantasma. Si tratta di segmenti ripetitivi del genoma che non influiscono sull’aspetto e sul comportamento di una eventuale nuova copia, ma che sono ripetuti più volte. Per questo motivo è plausibile che la scienza crei dei cloni equivalenti e funzionali, delle specie di interesse, piuttosto che delle esatte fotocopie.

Tuttavia occorreranno nuovi studi poiché quando si tratta di genetica il 5% di differenza è una cifra davvero enorme, gli uomini e le banane condividono il 50% del DNA e questo dovrebbe farci capire l’importanza della precisione in questo campo.

 

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