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Nonostante ora ci sia il problema della seconda dose per chi ha preso la prima di AstraZeneca, bisogna comunque fare i conti con il futuro. Ci sarà bisogno di una terza dose e quello che sembra sempre più ovvio è che non sarà uguale a quella dei trattamenti finora utilizzati. Saranno dei nuovi vaccini anche se non del tutto.

In sostanza, come succede per i vaccini antinfluenzali, ci saranno delle modifiche a quelli attuali pensate per contrastare meglio le varianti del coronavirus. Come si è visto con l’attuale variante Delta, precedentemente nota come quella indiana, i nuovi ceppi sono in grado di dare filo da torcere ai sistemi immunitari che dovrebbero essere più protetti.

 

Vaccini Covid-19: nuovi vaccini

Già all’inizio del programma vaccinale si è parlato di vedere arrivare vaccini adattati alle nuove varianti. Il problema iniziale però era nato con la variante inglese la quale era iniziata a circolare con forza solamente dopo le sperimentazioni dei principali trattamenti. Non sapendo come si sarebbero comportati, le case farmaceutiche hanno tranquillato che adattare un vaccino avrebbe richiesto meno tempo della creazione da zero.

Adesso c’è di nuovo questa necessità soprattutto per quanto riguarda l’attuale variante più contagiosa, ma anche per l’eventuale arrivo di altri ceppi. Più passano i mesi e più ci sono contagi, soprattutto in alcune parti del mondo, e più è probabile che bisognerà iniziare a fare i conti con altre varianti pericolose. Per i nuovi vaccini adattati potrebbe tra l’altro esserci una sorta di scommessa. Come sempre con l’influenza, i produttori cercano di indovinare qualche sarà la variante più diffusa nei mesi successi, a volte indovinando e a volte no.

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