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Dopo la gaffe relativa al blocco anti mining impostato sulle RTX 3060, Nvidia ha deciso di rincarare la dose di astio nei confronti dei miners che comprano le sue soluzioni pensate per il gioco per estrarre bitcoin o altre criptovalute.

Per chi non lo sapesse, Nvidia aveva implementato un profondo blocco software sulle proprie RTX 3060, opera vanificata però dal rilascio involontario del driver GeForce 470.05 Beta, il quale consentiva di aggirare abbastanza agevolmente il blocco, annulando di fatto tutta l’iniziativa del colosso californiano.

Maniere forti

Dopo quasi un mese dall’accaduto Nvidia ritorna alla carica, stando a quanto emerso in rete infatti, Nvidia avrebbe stoppato la produzione di chip GA106-300, attuale GPU su cui si basa la RTX 3060, con l’intenzione di avviare la produzione del chip aggiornato GA106-302, il quale introdurrà un blocco decisamente più rinforzato e imponente, il quale innanzitutto renderà impossibile l’installazione del driver citato sopra, introducendo poi maggiori limitazioni a livello hardware, rendendo di fatto impossibile il mining Ethereum.

Esclusi eventuali ritardi, Nvidia dovrebbe iniziare la distribuzione a Maggio, momento dal quale i chip con il nuovo blocco inizieranno a circolare e si spera scoraggeranno i miners all’acquisto, dal momento che, dovranno anche prestare attenzione a scegliere una RTX 3060 con il vecchio chip fino a quando le vecchie scorte non saranno esaurite.

Il famoso leaker @kopite7kimi come se non bastasse, pensa che Nvidia con molta probabilità replicherà la stessa pratica sulle schede di fascia alta, andando a modificare dunque le GPU GA102 e GA104, utilizzate per la GeForce RTX 3090, 3080 e 3070, una politica che assumerebbe la forma di un duro pugno di ferro nei confronti dei miners.

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