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Il debutto di HarmonyOS nel mondo smartphone è atteso con Huawei P50. Il prossimo flagship dell’azienda potrebbe equipaggiare il sistema operativo proprietario invece che la EMUI 11. Tuttavia, Il brand cinese spera che anche altri produttori possano abbracciare il progetto Harmony OS e tra questi spicca il nome di ZTE.

Durante una conferenza dedicata agli investitori, ZTE ha chiarito la propria posizione in merito ad HarmonyOS. L’azienda ha confermato che il sistema operativo di Huawei non sarà utilizzato sugli smartphone del 2021.

Per il momento l’azienda è concentrata su altri settori di riferimento. Il più importante è certamente il 5G e lo sviluppo commerciale della tecnologia. Tuttavia, non è di secondaria importanza anche la creazione di un ecosistema condiviso tra tutte le aziende sussidiarie. In particolare si parla di unificare gli sforzi tra Nubia, Red Magic e ZTE stessa.

Nonostante queste dichiarazioni, ZTE non ha chiuso del tutto la porta a Huawei. Infatti gli amministratori hanno confermato che per il 2021 non utilizzeranno HarmonyOS ma non è detto che il passaggio non possa avvenire in futuro.

ZTE rinuncia ad HarmonyOS nel 2021

Infatti, al momento HarmonyOS deve ancora debuttare ufficialmente su smartphone. Gli amministratori di ZTE potrebbero attendere l’arrivo di Huawei P50 per valutarne le potenzialità.

Ricordiamo che Huawei ha presentato HarmonyOS nel 2019 in seguito all’inasprirsi del BAN imposto all’azienda dagli Stati Uniti. La collaborazione tra il produttore Cinese e i partner americani era impossibile e di conseguenza anche l’uso di Android e delle applicazioni Google.

Per questo motivo Huawei ha realizzato un proprio sistema operativo proprietario pensato per essere utilizzato su tanti dispositivi diversi. Gli sviluppatori hanno ottimizzato il sistema per essere compatibile con smartphone, tablet senza dimenticare le Smart TV e i sistemi di infotainment del settore Automotive.

Huawei si aspetta di raggiungere i 200 milioni di propri device equipaggiati con HarmonyOS ma soprattutto e fino a 200 milioni di device ulteriori di altri produttori. Certamente a partire dal 2022 la diffusione del sistema operativo crescerà in maniera esponenziale in Cina.

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