Il primo fattore messo in discussione degli scettici contro i veicoli a idrogeno è che sono meno efficienti dei veicoli elettrici. Poiché l’idrogeno non è presente in natura, deve essere estratto e quindi compresso nei serbatoi di carburante. Deve quindi mescolarsi con l’ossigeno in una pila di celle a combustibile per creare elettricità per alimentare i motori dell’auto. I cinici sottolineano la perdita di efficienza in questo processo rispetto a un’auto elettrica in cui l’elettricità proviene direttamente dalla batteria.

Ma non tutti sono dello stesso parere, come per esempio i produttori della Toyota

Per produttori come Toyota, l’idrogeno andrà a completare l’energia elettrica, e c’è una buona ragione per questo: è, e sarà, il carburante più pulito possibile.

“Ogni singolo produttore principale sta guardando o sta lavorando su auto a idrogeno”, afferma Jon Hunt, marketing manager per Toyota e capo della commercializzazione di veicoli a celle a combustibile a idrogeno.

“La produzione di batterie agli ioni di litio [per i veicoli elettrici] richiede molta energia. Ad esempio, una batteria da 100 kWh fornirà un’autonomia potenziale di 250 km e, per produrre quella batteria, ci vorranno circa 20 tonnellate di CO2”, afferma Hunt.

“Una tipica batteria dura 150.000 km, il che equivale a circa 83 g / km di CO2. Quindi, se si tiene conto della ricarica sulla stessa distanza, la stessa auto a batteria fornirà 124 g / km di CO2 per tutta la sua durata”, spiega.

In confronto, le auto a idrogeno di oggi hanno emissioni del ciclo di vita che sono almeno altrettanto basse. Uno studio recente ha rilevato che un’auto a idrogeno come la Toyota Mirai emette circa 120 g / km di CO2 nel corso della sua vita. Ma questo può essere ridotto in modo significativo quando l’idrogeno viene prodotto da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda le auto a idrogeno è veramente una scommessa immaginare un futuro siccome i costi sono ad oggi molto elevati e le case automobilistiche in generale preferiscono proseguire sulla scelta dell’auto elettrica.

In ogni caso, gli esperti sostengono che l’idrogeno potrebbe essere usato in maniera conveniente per riscaldare case e uffici e la capacità di stoccaggio dell’idrogeno, inoltre, sarà fondamentale in una società che si va sempre più elettrificando.

Articolo precedenteBonus 500 euro PC: finalmente attivo da Novembre
Articolo successivoCarrefour vola con le nuove offerte: il volantino è ottimo