L’emergenza Coronavirus ha lasciato numerosissimi strascichi su più fronti, tra cui, e probabilmente anche quello più gravoso, quello sul fronte fiscale, il popolo italiano è infatti uscito stremato dal periodo di emergenza sanitaria e lo Stato ha ovviamente attuato una serie di provvedimenti sia per dare un sostegno immediato sia per alleggerire il carico fiscale.

Ciò si è tradotto in una moratoria di tutti i pagamenti, i quali sono stati rinviati prima al 1° Settembre e in seguito al decreto Agosto al 15 Ottobre.

Ora però lo Stato, ed in particolare il ministro Gualtieri con il suo staff, stanno passando al vaglio numerose possibilità in vista della prevista riforma fiscale da 15 miliardi che presto arriverà, essa riguarderà sia le tasse che dovranno essere corrisposte in futuro e il loro calcolo, sia l’attuale destino di tutte le cartelle esattoriali ancora in latenza.

Ecco cosa cambierà

Tar le principali misure allo studio del Governo, abbiamo quelle dedicate ad una riduzione delle tasse per il ceto medio, con ispirazione al modello tedesco, ovvero con un accorpamento delle quote Irpef centrali al 36% e portando gli scaglioni da 5 a 4.

Anche per le Partite IVA arriverà una piccola rivoluzione, il pagamento delle tasse infatti avverrà tramite un sistema di cassa onde evitare un lento meccanismo di acconti e saldi, ovviamente sulla base di quanto effettivamente incassato.

Per quanto riguarda invece la rottamazione delle cartelle esattoriali 2020, essa potrebbe sollevare un vero e proprio polverone di polemiche, le quali andrebbero a rendere l’ambiente già destabilizzato dalla pandemia ancora più instabile.

Probabilmente avremo più notizie in prossimità della scadenza dell’attuale proroga, la quale sarà seguita o da una pace fiscale, oppure da un’ulteriore proroga per guadagnare del tempo per decidere sul da farsi.

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