Banche: le più in crisi dopo il Covid-19 sono quelle italiane

La storia del Covid-19 inizia ben otto mesi fa, esattamente nel dicembre del 2019. Di lì a poco, nel corso del gennaio 2020 il virus è divampato come un incendio in un bosco arido. Vita dopo vita, ha portato con sé molte vittime arrivando addirittura a causare una vera e propria pandemia. Inoltre il Coronavirus è stato motivo di una profonda crisi in molti settori, lasciando senza lavoro un numero spropositato di persone. Ovviamente il settore bancario non è immune a tutto questo e ne sono la prova le banche italiane, in crisi già da mesi.

Banche: quali sono quelle meno solide?

L’Italia quest’anno dovrebbe riportare una contrazione del PIL tra l’8% e il 10%, a seconda delle varie stime formulate, pertanto la situazione risulta grave. Così, per risanare i problemi nati nella questione della capitalizzazione e della liquidità, la BCE ha raccomandato alle banche la sospensione dei dividendi a valere sull’esercizio 2019.

Ciononostante il sistema bancario gode ancora di buona salute. Tuttavia vi sono molto banche sicure e alcune in crisi di solidità predisposte a mettere a rischio il patrimonio dell’utente. Secondo l’ufficio studi di Altroconsumo, la cui classifica sorge sul parametro del Common Tier Equity 1 ratio e del Total Capital Ratio, la crisi vede protagoniste:

Banca di Filottrano
Banca Don Rizzo
Banca Monte Pruno
Banca Patavina – CC di Sant’Elena e Piove di Sacco
Banca Valdichiana
Bcc Agrobresciano
Bcc Bergamo e valli
Bcc dell’Oglio e del Serio
Bcc di Ancona e Falconara Marittima
Bcc di Cagliari
Bcc di Castagneto Carducci
Bcc di Recanati e Colmurano
Bcc Valdostana – Crédit Coop. Valdôtaine
Bcc di Venezia, Padova e Rovigo – Banca Annia
BTL– Banca del territorio lombardo
CentroMarca Bcc di Treviso e Venezia
CR di Bra
CRU di Bolzano
Vival Banca
Bcc Montecatini Terme
Bientina S. Pietro in Vincio

Nel caso in cui si dovesse essere particolarmente a rischio (trattasi perlopiù della CRU di Rovereto e Banca Farmafactoring), Altroconsumo consiglia di limitarsi in questi casi ad avere un semplice conto corrente, senza sottoscrivere azioni e obbligazioni della banca.

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