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La necessità di controllare con più attenzione il gettito fiscale, spinge il Governo a limitare l’uso del contante a favore dei pagamenti tracciabili per mezzo di carte e bancomat. Così nell’era dei bonus inaugurata dal DL Rilancio, arriva un’ulteriore misura che premierà coloro che utilizzeranno la moneta elettronica. L’impiego di carte e bancomat favorirà soprattutto commercianti e professionisti che si vedranno riconosciuti un credito d’imposta per ogni transazione elettronica ricevuta.

La volontà di limitare l’uso del cash è volta a sfavorire evasione e riciclaggio e vede concretizzarsi al meglio con la decisione di assegnare un bonus a chi sosterrà l’uso di pagamenti tracciabili. Questa disposizione si affianca a quella già in auge che prevede la limitazione dei contanti nei pagamenti sotto i duemila euro in vigore dal 1 luglio 2020. Per quanto riguarda il credito d’imposta sarà pari al 30% delle commissioni addebitate. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

L’Italia dei bonus: ottenerli sarà poi così semplice?

Il credito d’imposta destinato a commercianti e professionisti sarà utilizzabile dal mese successivo a quello in cui risultano effettuate le spese detraibili. Se ne potrà beneficiare inoltre con la modalità della compensazione mediante modello F24. Per poterne godere si dovrà dichiarare un fatturato pari o inferiore a 400 mila euro nell’anno d’imposta precedente. Una serie di condizioni che infittiscono la giungla fiscale del nostro Paese che già da tempo invoca una riforma volta a semplificare il lavoro dell’Agenzia delle Entrate.

Purtroppo, invece, sembra che l’elenco infinito di bonus espressi con il DL Rilancio non remi verso questa direzione. Dal bonus vacanze a quello biciclette e monopattini, dal sostegno per i centri estivi alle ristrutturazioni edili, ogni voucher ha una strada tortuosa per essere ottenuto. La macchina burocratica e fiscale rischia così di andare in tilt e di erogare liquidità più per ottenere consensi che non per sostenere i cittadini realmente bisognosi.

 

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