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Sono molteplici le persone che, ad oggi, preferiscono nascondere i propri soldi in casa, sotto la famosa mattonella, piuttosto che depositarli su un conto corrente in banca. I motivi di queste decisioni sono molteplici ma, principalmente, i consumatori decidono di evitare le banche a causa degli interessi attivi e, in determinati casi, anche di quelli passivi. Ciononostante, però, non è ancora ben chiaro se sia possibile, in termini legali, tenere i contanti nelle proprie case. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.

Contanti in Casa: è possibile evitare i conti correnti?

Come accennato precedentemente, sono molteplici i consumatori che decidono di rinunciare a pagamenti tracciati e bonifici istantanei pur di evitare i conti correnti offerti dalle banca. Da anni, infatti, milioni di Italiani preferiscono nascondere i propri soldi nella piccola cassaforte di casa per evitare gli interessi delle banche. In termini legali conservare i propri soldi nella propria abitazione è consentito ma, come ben sappiamo, ci sono alcune limitazioni:

  1. Tutti i prelievi che superano da quota di 10.000 euro devono essere segnalati alla Uif (l’Unità di informazione finanziaria) per evitare attività di riciclaggio e reati legati alla criminalità organizzata.
  2. Il datore di lavoro è tenuto ad accreditare lo stipendio direttamente sul conto corrente del cittadino.

Ovviamente tutti gli stipendi possono essere ritirati subito dopo l’accredito ma è importante ricordare che il Testo Unico delle imposte sui redditi stabilisce che tutti gli accrediti sul conto corrente devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi. Se ciò non avviene, però, il contribuente ha l’obbligo di fornire delle prove sulla provenienza del denaro. 

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