soldi fermi in banca conti correnti

In questo periodo il Bel Paese è stretto da una temibile morsa, da una parte l’emergenza dettata dalla pandemia e dall’altra un forte stress economico, dettato dalle ingenti somme richieste dalla sanità e dallo stop di tutto il comparto produttivo Nazionale. Il momento è così delicato che da più parti si prospettano scenari apocalittici. Bisogna far subito chiarezza su un punto, il sistema Bancario Italiano è solido, i conti correnti sono al sicuro e il default di una Nazione è uno scenario davvero remoto.

Il problema è che questi scenari, seppur altamente improbabili, non sono impossibili. Gli Italiani sono un popolo di risparmiatori e questo ormai è di dominio pubblico, con circa 1.500 miliardi depositati sui conti correnti detengono una piccola percentuale dell’intera forza economica mondiale, ma cosa succederebbe in caso di default?

Che succede ai conti correnti in caso di fallimento

Tutte le Banche che operano sul territorio Nazionale, comprese quelle online, devono aderire per legge al fondo interbancario che garantisce i conti correnti fino a 100.000 euro. In questi anni abbastanza turbolenti, culminati con l’emergenza di questi ultimi mesi, il suggerimento per chi dispone di cifre superiori ai 100.000 euro sul conto corrente è di aprirne un secondo in un’altra banca, depositando la differenza oltre i 100.000 euro in modo da garantirsi la copertura del fondo interbancario. Il discorso è valido solo ed esclusivamente per i privati e non per le aziende. Tornando a noi, nel caso la Banca fallisse, ci si troverebbe di fronte a tre scenari.

La banca in difficoltà verrebbe assorbita da una banca in salute, per il correntista non cambierebbe assolutamente nulla. Anche i mutui continuerebbero ad esser pagati come nulla fosse, cambierebbe solo l’intestazione a nome della nuova Banca.

Il secondo caso riguarderebbe il metodo Banca Etruria. Vengono istituite due società, in una finisce la parte sana, correntisti compresi che diventano clienti della nuova banca,  nell’altra finiscono le perdite, vale a dire  tutti i mutui e i prestiti che difficilmente verranno recuperati.

Il terzo caso, mai sperimentato in Italia per fortuna, prevede un taglio deciso su titoli, azioni e tutti i conti correnti superiori ai 100.000 euro.

Ribadendo la solidità delle banche e del sistema Italia, ci sentiamo di dire che i conti correnti degli Italiani sono al sicuro almeno per il momento. Già, per il momento, considerando le tante, troppe voci su una possibile patrimoniale o virustax, che dir si voglia.

 

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