Carta d'identità elettronica, tantissimi problemi per gli utentiA partire dal 2016, solamente con alcune postazioni sul territorio italiano, la carta d’identità d’elettronica ha fatto il suo corso arrivando a diffondersi a macchia d’olio fino ad oggi, 3 marzo 2020, in cui oltre 7,3 milioni di cittadini ne sono effettivamente entrati in possesso.

La percentuale, ovviamente, è destinata ad aumentare nei prossimi anni quando, con le future scadenze, altri consumatori si ritroveranno a doverla rinnovare. La domanda che tuttavia in molti ci avete posto riguarda la sua sicurezza, o meglio la sicurezza dei nostri dati.

Ebbene, dovete sapere che la carta d’identità elettronica, prima di tutto rispetta e risulta conforme ai requisiti di sicurezza ICAO MRTD (come tutte le carte rilasciate a partire da quest’anno), ma potrà anche essere utilizzata per scopi che vanno oltre i soliti e classici a cui siamo stati abituati in passato. Le funzionalità aggiuntive riguardano infatti la possibilità di utilizzo come token per SPID L3 o anche il valore legale nella sottoscrizione di un contratto.

 

Carta d’identità elettronica: i dati sono davvero sicuri?

Tutti i cambiamenti spaventano gli utenti e, nel momento in cui si è molto parlato di privacy o digitalizzazione delle informazioni sensibili, in tanti hanno temuto che i dati contenuti nel chip e le impronte digitali potessero rappresentare un succulento boccone per i malviventi.

Per tranquillizzare gli animi, è importante ricordare infatti che tutti i dati raccolti nel momento della sottoscrizione della carta non verranno memorizzati su un server locale, ma verranno spediti immediatamente alla banca centrale di massima sicurezza, in cui verranno custoditi gelosamente per lungo tempo.

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