Al giorno d’oggi gli hacker sfruttano qualsiasi strumento a propria disposizione per poter truffare gli utenti. Se presentarsi alla porta di casa come fantomatici responsabili di una famosa azienda o inviare mail per il phishing online non dovesse bastare, ci si inventa un nuovo raggiro che sfrutti la visibilità delle piattaforme social.

La nuova truffa sta colpendo molti utenti perché capace di stimolare i desideri più popolari del pubblico, quale appunto quello di risultare vincitori di un premio estremamente ambito. In questo caso, i marchi illegittimamente utilizzati sono quello di Poste Italiane e quello dello smartphone iPhone 11: il primo risulta essere il creatore del fantomatico contest per potersi aggiudicare l’ambito premio.

Contest di Poste Italiane: la truffa circola su Facebook e colpisce diversi utenti

Il marchio utilizzato per il premio del fantomatico concorso non è casuale: è l’elemento chiave che, associato ad un logo arcinoto ed immediatamente riconoscibile quale quello del gruppo Poste Italiane, fa immediatamente scattare nella mente degli avventori il desiderio di partecipare e sperare di portare a casa lo smartphone. Il gruppo Poste Italiane dunque non ha nulla a che vedere con questo post, e si tratta dell’ennesimo tentativo di truffa.

Nel banner si legge:

“Poste Italiane promuove la più grande competizione ai suoi clienti! Tenta la fortuna e prova a vincere il nuovissimo IPHONE 11 PRO!”

con tanto di emoji festante al termine del messaggio. Sotto l’immagine, l’utente viene invitato a cliccare per conoscere ulteriori dettagli e a schiacciare il pulsante “Ricevi l’offerta” per completare l’iscrizione al concorso.

E’ proprio questo il fulcro dell’inganno teso dagli hacker. Una volta aver attratto l’attenzione della potenziale vittima, gli hacker sanno che per poter partecipare al contest sarà disposta anche a lasciare i propri recapiti, come avviene in numerose altre operazioni a premi del tutto legali.

Le informazioni fornite potranno così essere usate dai malintenzionati per sferrare attacchi più grossi o per falsificare documenti indispensabili ad imbastire altre truffe.

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