Nel 1940, il ricercatore di fossili Roland Bird identificò una serie di impronte di sauropodi all’interno di un ranch facente parte della Contea di Bandera, Texas. Sono passati 80 anni da allora, ma anche oggi, sempre in Texas, all’interno di una cava di nome Coffee Hollow, sono state rilevate nuove impronte dello stesso tipo che sembrano confermare una teoria che era stata già ipotizzata da Bird moltissimi anni fa.

Di cosa parla la teoria e quanto sappiamo in merito

La scoperta attuale, fatta da un team di ricercatori statunitensi facenti parti della Purdue University, è stata per l’appunto è dedicata al primo ricercatore che all’epoca fece il ritrovamento. Già all’epoca infatti, Bird riteneva che le impronte rilevate, appartenessero a questi giganti erbivori dal collo molto lungo: in sostanza ai brontosauri. A giudicare dalla tipologia di impronte, lo studio sosteneva che fossero state lasciate da un dinosauro nell’atto di nuotare. Stessa cosa vale per le nuove impronte, le quali sono larghe circa 70 cm ciascuna, tutte lasciate da sauropodi. Cosa significa questo? Significa che le probabilità che milioni di anni fa i brontosauri nuotassero con le zampe posteriori e camminassero con quelle anteriori all’interno dell’acqua, mentre fino ad adesso le teorie più gettonate hanno sempre sostenuto che questi dinosauri si muovessero appoggiato principalmente il peso sulle zampe anteriori.

Ma parlando di dinosauri erbivori, le scoperte non sono finite qui: in Argentina infatti, in una zona chiamata El Calafate, una squadra di paleontologi avrebbe scoperto un deposito di fossili appartenenti a due nuove specie di dinosauri vissuti a ridosso dell’estinzione, ovvero 70 milioni di anni fa. Il primo sarebbe il Nullotitan Glacialis, un erbivoro di circa 25 metri di lunghezza, con quattro zampe e collo lungo. L’altro dinosauro sarebbe l’Isasicursor Santacrucensis, che insieme al primo rappresenta un un ecosistema sconosciuto risalente a poco prima che si estinguessero dinosauri.

Articolo precedenteAndroid 11, conosciamo già le prime funzionalità!
Articolo successivoHuawei, Xiaomi, OPPO e Vivo insieme per un’alternativa al Play Store