3g-spento A partire dall’ultimo trimestre del 2019 non si è fatto altro che parlare del down 3G. Non si tratta di uno sporadico malfunzionamento della rete ma di una riflessione in cui convergono le opinioni dei maggiori operatori italiani, ora chiamati a decidere sullo spegnimento della rete con il sopraggiungere del 5G.

Ormai pare sia solo questione di tempo prima di assistere allo switch-off programmato del network. Tanto è vero che sia TIM che Vodafone hanno già iniziato a fornire un assaggio delle rispettive offerte 5G che anticipano il futuro della rete. Ma ci sono considerazioni da fare prima di confermare una decisione simile. Non è lo stesso per tutti. Ecco cosa potrebbe accadere.

 

3G addio? Forse no, ma occorre valutare bene

Ciò che sta passando per una semplice indiscrezione potrebbe trovare conferma nella decisione finale di TIM, Wind, Tre e Vodafone. Nel mezzo c’è anche Iliad ed abbiamo dei buoni motivi per dubitare che una tale misura sia applicabile entro quest’anno.

La rete 4G, benché considerata da molti l’apoteosi della soddisfazione digitale, è ancora imperfetta nei riguardi dei clienti Iliad e 3 Italia. Sta di fatto che nonostante la naturale evoluzione dei network ci si trovi ancora qualche passo indietro dall’obiettivo perfezione.

Ciò si può confermare in virtù dei dati sulla copertura e sulla velocità fatta registrare da Iliad che solo di recente è riuscita a mettersi in pari con il concorrente WindTre. La sua infrastruttura non è ben ottimizzata e molti ricorrono al 3G Iliad per una navigazione più stabile rispetto all’onirico 4G Plus. Pochi possono vantare una connessione affidabile ovunque nei propri dintorni. I lavori di ammodernamento per l’infrastruttura proprietaria sono al momento osteggiati dalle istituzioni locali e procedono a rilento rispetto al previsto piano di copertura da completarsi entro il 2024.

Per Tre Italia, invece, si tratta solo di marketing a fronte di una copertura maggiore. Infatti i clienti sanno che il 4G si paga mensilmente rispetto al semplice 3G gratuito. Una maggiorazione di costo che in luogo della mancanza della vecchia rete potrebbe significare soltanto aumenti a tappeto per tutte le tariffe commerciali attualmente in vigore.

Insomma, non si tratta di una scelta da prendere alla leggera. Una via da intraprendere con le dovute cautele del caso sebbene al momento si parli soltanto di rumor da verificare alla fonte.

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