PosteMobile

L’operatore virtuale PosteMobile ha recentemente deciso di prorogare alcune delle sue offerte più richieste da parte degli utenti, disponibili sia online che negli Uffici Postali.

Più precisamente, le offerte prorogate, attivabili online sono la Creami WeBack e Creami Style, ma anche laCreami Relax 100 e Creami Extra WOW 10GB. Scopriamole nei dettagli.

 

PosteMobile proroga quattro offerte molto richieste

Partiamo subito dalle offerte attivabili online, prorogate fino al prossimo 6 novembre 2019. La prima è la Creami WeBack e la Creami Style sono disponibili solamente per i nuovi clienti che passano a PosteMobile, con o senza effettuare la portabilità del proprio numero. La Style prevede 500 credit per chiamate ed SMS e 5 GB di traffico internet a soli 5 euro al mese. Mentre la WeBack comprende credit illimitati per chiamare ed inviare SMS e 50 GB di traffico internet a 9.99 euro al mese. Per queste due offerte la SIM dell’operatore ha un costo di 20 euro con 10 euro di traffico incluso.

Vi ricordo che attivando la WeBack, riceverete un bonus per i GB non utilizzati, per esempio se dei 50 GB compresi nell’offerta, ne utilizzerete solo 9, alla fine del mese riceverete 4 euro di ricarica telefonica. Le altre offerte, come Creami Relax 100 e Creami Extra WOW 10 GB sono state prorogate solamente di tre giorni e scadranno quindi il 26 ottobre 2019.

La Relax 100 è l’offerta che premia il cliente con uno sconto progressivo sul costo mensile, più terrete attiva questa offerta e meno la pagherete. Prevede credit illimitati per chiamate ed SMS e 80 GB di traffico internet a 10 euro al mese per i primi 3 mesi. Dal 4° al 6° mese pagherete 9 euro, il costo definitivo si stabilizzerà a partire dal 7° rinnovo a soli 8 euro al mese. La Creami Extra WOW comprende invece credit illimitati per chiamate ed SMS e 10 GB di traffico internet a 7 euro. Quest’ultima è attivabile solamente negli Uffici Postali o nei Kipoint abilitati.

Articolo precedenteMonete rare: alcune vecchie Lire possono valere oltre 4.000 euro
Articolo successivoCanone Rai: ecco chi ha il diritto di non pagarlo mai più