bollo-autoContinui cambi di Governo non hanno giovato del tutto alla definizione di un piano finanziario efficace per un Paese che si ritrova sull’orlo del precipizio. Dopo la discussione in merito all’abolizione del canone RAI si torna a parlare di imposte ingiuste. E quale migliore candidato se non il Bollo Auto? Grazie alla nuova manovra esecutiva possiamo tirare (finalmente) un sospiro di sollievo. Arriva il regalo migliore di sempre per gli italiani che hanno deciso di NON pagare l’odiata tassa regionale. Ecco le novità last minute.

 

Bollo Auto: ormai è deciso, questi clienti non sono tenuti a pagare la tassa

La nuova norma fa riferimento alla pace fiscale che con l’ultima decisione ha stabilito la chiusura delle cartelle di debito inferiore a 1000 euro valido per multe, sanzioni amministrative e bollo non pagato. Chi non ha pagato negli ultimi dieci anni non è tenuto a subire alcuna ripercussione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il decennio 2000 – 2010 si chiude in bellezza per i contribuenti non paganti. Ma alcune novità faranno storcere il naso a molti.

Difatti, come comunicato, la situazione esenzione bollo auto resta in bilico tra il da farsi ed il desiderio di contenere l’azione di una tassa ingiusta. NON verrà eliminato da un giorno all’altro e non è detto che potrà mai essere così. Tale sistema, infatti, garantisce introiti milionari allo Stato. Negli ultimi cinque anni si calcola un ammontare forfettario di 7 milioni di euro di entrate derivate dalle nuove immatricolazioni. In Italia, la situazione aggiornata al mese di Settembre 2019, vede l’apparizione di un valore percentuale positivo sui nuovi acquisti di veicoli. Il che significa ulteriori entrate per lo Stato. Non ci rinuncerà facilmente.

Tutte queste considerazioni portando ad una cauta osservazione, in relazione a quelle che sono state le precedenti dichiarazioni degli ex parlamentari in carica al Governo. Si era data maggiore autonomia alle Regioni, con lo scopo di definire un piano arbitrario di contribuzione che avrebbe potuto prevedere sia aumenti che esenzioni o rimodulazioni in positivo. La condizione è incerta e, a mesi di distanza, ci si aspetta ancora uno statement ufficiale da parte dei Governi.

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