L’Italia si prepara a passare al DVB-T2, il nuovo standard di trasmissione televisiva digitale terrestre, in modo da favorire la liberazione delle frequenze sui 700 MHz, che verranno destinate alle reti mobili 5G.

La transizione al DVB-T2 comporterà non poche conseguenze. Prima tra tutte, obbligherà molti italiani che non sono in possesso di una TV o un decoder compatibile con il nuovo standard ad acquistarne uno. I prodotti compatibili sono infatti in circolazione solo da qualche anno, mentre l’obbligo di vendita di televisori con un decoder DVB-T2 con HEVC integrato è scattato solo dal primo gennaio del 2017. Ne deriva, dunque, che chi è in possesso di un prodotto un po’ più vecchiotto dovrà provvedere all’acquisto di una nuova TV (o di un decoder), magari usufruendo degli incentivi fino a 50 euro.

Digitale terrestre: passaggio a MPEG4 nel 2021, poi a DVB-T2

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha di recente pubblicato la roadmap per il passaggio del sistema televisivo allo standard DVB-T2. Questa prevede prevede l’attivazione della codifica DVB-T/MPEG-4 a partire dal primo settembre del 2021, mentre lo standard DVB-T2 sarà attivato a livello nazionale tra il 21 giugno 2022 e il 30 giugno 2022.

Il passaggio avverrà in questo modo: dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 questo avverrà in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne provincia di Mantova, nella provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza.

Dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 il passaggio interesserà invece la Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. Mentre dal Dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022 verrà attuata l’operazione in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. Dal 21 al 30 giugno 2022 avverrà invece l’attivazione del DVB-T2 con HEVC sull’intero territorio nazionale.

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