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L’autorità antitrust italiana è diventata l’ultimo organismo di regolamentazione internazionale ad aprire un’indagine anticoncorrenziale su Google, aderendo all‘Unione europea e alla Commissione della concorrenza indiana.

Il regolatore ha aperto il caso giovedì dopo che la società energetica Enel Group si è lamentata del fatto che Google non avrebbe consentito all’app “Enel X Recharge” di funzionare con Android Auto. Il Gruppo Enel è stato creato dal governo italiano nel 1962 ed è stato privatizzato nel 1999, sebbene il suo maggiore azionista sia attualmente il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano.

 

Android Auto è aperto solo agli sviluppatori di terze parti

Google consente agli sviluppatori di terze parti di sviluppare versioni compatibili con Android Auto delle loro app, ma solo se offrono servizi di media o di messaggistica. Enel X Recharge è principalmente dedicato ad aiutare gli automobilisti a trovare stazioni di ricarica per le auto elettriche.

Android Auto è stato progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e per garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida”, ha detto un portavoce di Google in un comunicato. “Stiamo rivedendo la denuncia e non vediamo l’ora di lavorare con l’autorità per risolvere le loro preoccupazioni.”

L’India ha aperto le sue indagini su Google all’inizio di questo mese, anche se non è ancora chiaro cosa abbia scatenato la questione. L‘Unione europea ha colpito Google con tre multe per un totale di 8,2 miliardi di euro (9,3 miliardi di dollari) negli ultimi tre anni rispetto a pratiche anticoncorrenziali. La più recente sanzione di 1,5 miliardi di euro è avvenuta a marzo.

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