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La disputa legale tra Apple e Qualcomm ha incassato il verdetto definitivo. Il contenzioso era presieduto dal Giudice Distrettuale Dana Sabraw, la quale ha affidato ad un giuria l’incarico di valutare la violazione dei brevetti del chipmaker da parte del brand di Cupertino. I membri si sono espressi in maniera unanime con un giudizio a favore di Qualcomm. Apple dovrà quindi risarcire al produttore 31 milioni di dollari per la violazione delle tecnologie proprietarie.

In particolare, la controversia legale riguarda tre brevetti di Qualcomm. Si tratta di aree cruciali per la gestione degli smartphone e del modo in cui si connetto alla rete, quindi necessarie in un device. Il primo brevetto è relativo alla connettività del terminale, il secondo gestisce il carico di lavoro e il traffico dati tra modem e CPU e il terzo riguarda la gestione della batteria e della GPU.

La decisione è stata accolta con entusiasmo dai vertici Qualcomm. Il produttore sostiene che è grazie alle sue tecnologie se Apple ha potuto avere successo in un mercato competitivo come quello smartphone. Di contro, l’azienda di Cupertino è delusa dal risultato. Infatti il brand della mela si aspettava una analisi più approfondita sulle politiche commerciali del chipmaker che, secondo Apple, abusa della propria posizione dominate.

Il verdetto della giuria ha dato piena ragione a Qualcomm, confermando l’intero importo chiesto ad Apple come risarcimento della violazione. Ricordiamo che la causa è stata aperta dal chipmaker durante il 2017. Le motivazione apportare indicavano che gli iPhone di quell’anno utilizzavano soluzioni tecnologiche di proprietà Qualcomm, senza che il produttore le avesse fornite in cambio di royalties. Ma il confronto tra i due colossi è ben lontano dall’essere archiviato ed infatti proseguirà il prossimo mese con un nuovo scontro in aula.

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