Un tempo bastava scostare le tende della finestra e controllare se qualcuno, dal marciapiede, tenesse d’occhio noi e casa nostra, per capire se qualcuno ci stesse spiando o meno. I polizieschi al cinema e in tv, ci hanno insegnato definizioni inquietanti come “cimici” o “intercettazioni ambientali”. Oggi che tutti abbiamo per le mani uno smartphone e che siamo tutti utenti di WhatsApp, la multipiattaforma di messaggistica istantanea dall’iconcina verde, come possiamo renderci conto se qualcuno spiano le nostre conversazioni?
I professionisti del campo utilizzano procedure complesse come il MAC spoofing (argomento che non approfondiamo per non invogliare a praticarlo) per collegarsi al tuo account e leggere le conversazioni ad esso collegato e, spesso, lo fanno approfittandosi delle tue dimenticanze di quando utilizzi il servizio WhatsApp Web per PC o per Mac OS X.

Leggi: Come spiare Whatsapp, i migliori trucchi

Il primo, elementare, consiglio è quello di guardarsi intorno: sei connesso a una rete Wi-Fi? E’ sicura? Protetta da una password complessa e non identificabile? Se hai il sospetto che, comunque, qualcuno abbia fatto breccia nella tua rete difensiva, prova Whatsapp Sniffer e ti toglierai il pensiero. Consultare, poi, la lista delle sessioni attive da remoto (la connessione a WhatsApp Web si attiva sempre da cellulare) è un’altra operazione molto semplice, anche se dovrai muoverti proprio dallo smartphone su cui è attivo il numero di telefono collegato all’account, perché non è possibile monitorare queste attività da PC.

Esiste una lista dei dispositivi connessi; per visualizzarla, apri l’applicazione e accedi a “Impostazioni” per scegliere “WhatsApp Web“. Se parte la fotocamera per scannerizzare il codice QR, significa che, al momento, nessun PC è connesso al tuo account e che, quindi, nessuno ti sta spiando. Se, invece, ci sono sessioni attive, il sistema ti fornirà l’elenco dettagliato di tutti gli accessi a te riconducibili: controllali con attenzione e, se qualcosa non ti torna, è possibile che qualcuno ti stia spiando su Whatsapp.

Ricorda che, infondo, la procedura è molto simile a quando controlli gli accessi su Facebook per scoprire se qualcuno è entrato nel tuo profilo: da cellulare ti è sempre possibile interrompere qualunque connessione in remoto (disconnetti tutte le connessioni) e che, per ogni sessione, potrai visualizzare le informazioni basilari, come il tipo di browser e di sistema operativo utilizzato per accedere, il luogo e la data dell’ultimo accesso e se il PC è attivo in quel momento. Se, poi, il tuo è un dispositivo Android, ti basterà selezionare una qualsiasi delle sessioni e il sistema aprirà Google Maps per mostrarti la precisa posizione dalla quale è abilitato l’accesso al tuo account.

Leggi anche: Come spiare Whatsapp con Whatsapp Web
Purtroppo, non esiste modo di verificare se il tuo account WhatsApp sia monitorato da altri telefoni. Tuttavia, se hai questo sospetto, ti consigliamo di usare un po’ di accortezza e controllare con attenzione le tanto osservate spunte; se, ad esempio, gli orari di accesso non coincidono, il primo e più semplice intervento che ti proponiamo è quello di bloccare tutte i possibili accessi da remoto, anche dipendenti da altre app (se è il caso, disinstallale dal tuo smartphone: avrai molte meno preoccupazioni). Inoltre, dopo aver fatto un backup dei dati, potresti disinstallare WhatsApp, spegnere e riavviare il cellulare; dovrai reinstallare l’ultima versione della app di messaggistica istantanea ed eseguire nuovamente la verifica del numero, ma questo ti garantisce di scollegare tutte le eventuali sessioni nascoste.
Il primo passo, che dovremmo fare tutti immediatamente, perché prevenire è meglio che curare, sarebbe, comunque, quello di attivare la crittografia delle conversazioni, così da proteggere l’account, le chat, i messaggi e, soprattutto, la privacy da coloro che cercano di leggere o di spiare e ghermire i nostri dati più personali.
Per chiudere, ti segnaliamo due app che, per quanto poco efficaci, sono sicuri deterrenti allo spionaggio (più familiare che professionale): Where’s My Droid (per Android) e iLostFinder (per iOS) fotografano, silenziosamente e tramite la fotocamera anteriore del cellulare, chiunque lo sblocchi ed acceda alle app selezionate per essere messe al sicuro da sguardi indiscreti. Questa operazione non blocca la frode, ma sicuramente sarà una prova inoppugnabile contro fratelli, sorelle e genitori impiccioni.

Articolo precedenteNon solo iPad e HomePod, al WWDC Apple rivoluziona il suo marketplace per app e giochi
Articolo successivoSamsung risponde ad Apple con Note 8: il nuovo top di gamma ora è più vicino