La nuova polemica che scuote i social parte, ancora una volta, da Kim Kardashian. Durante un’intervista per un podcast americano, ha dichiarato di “non credere fino in fondo che lo sbarco sulla Luna del 1969 sia avvenuto davvero”. Le sue parole, pronunciate con tono apparentemente ironico, hanno però scatenato un’ondata di commenti, teorie e indignazione.
La frase che ha acceso la miccia
Secondo quanto riportato, Kim Kardashian avrebbe detto: “Non dico che non ci siamo mai andati, ma qualcosa non torna. Quelle immagini sembrano troppo perfette per essere reali”. Una battuta che, nel giro di poche ore, è diventata virale su TikTok e X (ex Twitter), con milioni di visualizzazioni e l’immancabile scia di meme e discussioni accese sulle esternazioni controverse.
Arriva anche la risposta della NASA
La NASA non ha lasciato correre. Kim Kardashian, pur non essendo una figura pubblica che riveste un ruolo politico o assimilabile a quella che potrebbe essere la figura rigoroso di scienziati ed esperti, è pur sempre una delle persone più famose al mondo. Ha più influenza di quanto si possa pensare, soprattutto nell’America stessa. L’Agenzia Spaziale ha dunque deciso fosse necessario intervenire.
In un comunicato rilasciato poco dopo, la NASA ha ribadito con fermezza la veridicità delle missioni Apollo, ricordando che oltre 400.000 persone hanno lavorato ai progetti che portarono l’uomo sulla Luna e che esistono prove fisiche e scientifiche inconfutabili: dai campioni di roccia lunare ai dati radar, fino alle riflettività laser installate sulla superficie, tuttora utilizzate per misurare la distanza dalla Terra.
I social tra ironia e indignazione
Mentre alcuni fan difendono la celebrità, sostenendo che volesse solo “provocare”, altri la accusano di diffondere disinformazione. Numerosi divulgatori scientifici hanno colto l’occasione per spiegare, con tono più leggero, come funzionarono davvero le missioni Apollo.
Al di là della polemica, l’episodio dimostra quanto le teorie complottiste riescano ancora a trovare spazio, anche decenni dopo, e come ogni parola di una figura pubblica possa rapidamente trasformarsi in un caso globale.