Instagram si prepara a dare più potere ai suoi utenti. La piattaforma di Meta ha avviato un nuovo test che permetterà di personalizzare manualmente l’algoritmo dei Reels, consentendo di aggiungere o rimuovere gli argomenti che influenzano i suggerimenti nei feed. La novità è stata annunciata direttamente da Adam Mosseri, capo di Instagram, con un post su Threads che segna un passo importante verso una piattaforma più trasparente e controllabile dagli utenti.
Un algoritmo “a misura d’utente”
Secondo quanto dichiarato da Mosseri, il nuovo sistema permetterà di modificare i propri interessi in modo semplice e immediato, scegliendo i temi da privilegiare o escludere. L’interfaccia — mostrata in uno screenshot condiviso su Threads — presenta un elenco di categorie di contenuti che l’utente potrà selezionare o deselezionare, influenzando così le raccomandazioni che compaiono nella sezione Reels (e, successivamente, anche in Explore).
“Oggi iniziamo a testare un modo per regolare l’algoritmo di Instagram aggiungendo o rimuovendo argomenti in base ai propri interessi”, ha scritto Mosseri, precisando che si tratta di una prima fase sperimentale che coinvolgerà un numero limitato di profili. In pratica, chi partecipa al test potrà “educare” l’algoritmo, adattandolo alle proprie preferenze — per esempio aumentando la frequenza di video su fitness, moda o viaggi, o riducendo la presenza di temi considerati irrilevanti o ripetitivi.
Una maggiore trasparenza sulle raccomandazioni
Negli ultimi mesi, Instagram ha puntato con decisione sul tema della trasparenza algoritmica. Già nel 2024 la piattaforma aveva introdotto strumenti per segnalare i post “non interessanti” e per limitare i contenuti sensibili, oltre ai filtri parentali dedicati ai genitori. Questa nuova funzione rappresenta però un’evoluzione più profonda: per la prima volta, l’utente può intervenire in modo diretto e consapevole sul processo che determina ciò che gli viene mostrato.
In un contesto dove l’algoritmo decide gran parte dell’esperienza d’uso, dare all’utente la possibilità di modellare il proprio feed segna una svolta importante, potenzialmente in linea con le nuove normative europee sul Digital Services Act (DSA), che richiedono maggiore chiarezza e controllo sugli algoritmi di raccomandazione.