Di recente, si è diffuso un nuovo tentativo di truffa informatica che sfrutta l’ansia e la disattenzione degli automobilisti. L’allarme arriva dal Comando della Polizia Locale di Trento, dopo che numerosi cittadini hanno segnalato la ricezione di una mail ingannevole legata a presunte multe per divieto di sosta. Si tratta di una comunicazione che, a prima vista, può apparire ufficiale. Quest’ultima, infatti, utilizza un linguaggio formale e cita piattaforme istituzionali. Presentandosi così con una struttura simile a quella dei reali avvisi di pagamento inviati dagli enti pubblici. L’utente riceve un messaggio che lo informa di una contravvenzione già registrata e attribuita al suo veicolo. Nella mail si afferma che la sanzione ammonta a 120 euro e che il pagamento deve essere effettuato entro 48 ore tramite la piattaforma PagoPa. Proprio tale dettaglio, apparentemente autorevole, induce molti destinatari a credere alla veridicità della comunicazione.
Nuova truffa via mail: ecco i dettagli
Ci sono però diversi elementi rivelano la natura fraudolenta del messaggio. Tra cui la mancanza di informazioni fondamentali come la data dell’infrazione, il numero di targa e il luogo del presunto divieto di sosta. Inoltre, il Codice della Strada non prevede multe di tale importo per tale tipo di violazione, né pagamenti obbligatori entro tempi così ristretti.
Secondo quanto riferito dalle autorità, numerosi automobilisti hanno già contattato la Polizia Postale per segnalare il messaggio sospetto. Nonostante le indagini in corso, bloccare la diffusione di tale tipo di truffe risulta complesso, poiché i mittenti spesso operano da server esteri o utilizzano identità digitali difficilmente rintracciabili. Le forze dell’ordine sottolineano quindi l’importanza di mantenere alta la vigilanza digitale. Invitando i cittadini a verificare sempre l’autenticità delle comunicazioni ricevute prima di procedere a qualsiasi pagamento. In tale contesto, la consapevolezza informatica diventa una forma di difesa essenziale. Riconoscere i segnali e non lasciarsi guidare dalla paura possono evitare danni economici e la diffusione di dati personali.