Ad

Dalla TV all’auto: più visibilità ai servizi pubblici

L’AGCOM impone nuove regole per dare maggiore visibilità ai contenuti di interesse pubblico su TV, radio e dispositivi digitali.

3 Minuti lettura
L’AGCOM impone nuove regole per dare maggiore visibilità ai contenuti di interesse pubblico su TV, radio e dispositivi digitali.

Le nuove regole dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) non sono l’ennesimo mattone burocratico, ma una vera e propria rivoluzione silenziosa per il nostro telecomando e le nostre abitudini digitali. Stiamo parlando delle nuove Linee guida che ridisegnano la “vetrina” dei servizi di media che contano davvero, quelli che ci informano, educano e ci fanno sentire parte di una comunità. L’obiettivo è uno e chiarissimo: i contenuti di interesse generale (i cosiddetti SIG), quelli essenziali per la vita pubblica, non devono essere dei fantasmi digitali, sepolti in menù infiniti o in fondo a un catalogo, ma devono avere una visibilità da prima fila, sempre e comunque.

 

AGCOM ridisegna la TV digitale: i contenuti pubblici tornano visibili

La parola chiave è “prominence” – e anche se suona seriosa, il suo significato è tutt’altro che noioso: significa che se stai cercando il telegiornale o un programma di servizio pubblico, non devi fare una caccia al tesoro. Devono essere lì, in evidenza, a portata di pollice. Queste nuove disposizioni, che mandano in pensione la vecchia delibera, non fanno altro che mettere in pratica una legge già esistente (l’articolo 29 del Testo unico sui servizi di media audiovisivi), ma lo fanno con un occhio puntato sul futuro e, soprattutto, sui dispositivi che usiamo ogni giorno.

E qui sta la vera svolta: non si parla più solo della vecchia televisione col decoder. Le regole adesso valgono per tutto l’ecosistema digitale. Pensate alla vostra smart TV, al piccolo box multimediale, alla chiavetta per lo streaming e, tenetevi forte, perfino ai sistemi di infotainment della vostra auto! Tutti questi schermi dovranno garantire che i servizi di interesse generale abbiano il giusto spazio, ovunque li accendiate. È un segnale forte: la funzione pubblica non può perdersi nei meandri dell’algoritmo o nei capricci dei produttori di tecnologia.

Cosa vedremo di diverso? Aspettatevi di trovare una sezione dedicata ben visibile sulla vostra schermata principale, una sorta di “zona franca” per i servizi essenziali. Sarà un posto dove le icone dei grandi fornitori nazionali che hanno obblighi di servizio pubblico – parliamo di RAI, Mediaset (RTI), La7, Sky Italia e Warner Bros. Discovery Italia – saranno raggruppate e subito accessibili. Ma non finisce qui. L’AGCOM ha pensato anche a rendere più agevole la ricerca delle TV locali e, importantissimo, ha dato un enorme riconoscimento alla radio.

 

Smart TV e auto: nuova mappa per l’informazione pubblica

Sì, la nostra cara, vecchia radio! Ascoltando il Tavolo tecnico, l’Autorità ha saggiamente deciso di includere tra i servizi di interesse generale anche le radio broadcast, sia analogiche che digitali. Questa è una mossa che ne riconosce la natura gratuita, universale e super-affidabile, specialmente quando c’è bisogno di comunicazioni immediate, magari durante un’emergenza. La radio è tornata ufficialmente un pilastro del servizio pubblico anche sullo schermo.

Insomma, il quadro normativo è ora più solido e allineato ai tempi, bilanciando due esigenze fondamentali: assicurare il pluralismo informativo e la facile accessibilità a contenuti di valore collettivo, senza però fare la parte del dittatore. E questo è cruciale. L’AGCOM, infatti, sottolinea che noi utenti manteniamo la nostra libertà: potremo sempre personalizzare, spostare e organizzare le icone come meglio crediamo, rispettando il Regolamento europeo sulla libertà dei media. L’idea è quella di creare un “binario preferenziale” per i contenuti importanti, lasciando sempre al passeggero la libertà di scegliere la sua destinazione finale. 

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!