L’anno scorso la BYD Atto 3 aveva fatto discutere, ma in modo alquanto negativo e facendo sorgere dubbi sul brand cinese. I test di Euro NCAP avevano evidenziato carenze gravi nei sistemi di assistenza alla guida. L’Intelligent Adaptive Cruise Control non reagiva correttamente a veicoli e motociclette. Peggio ancora, non interveniva se il conducente restava inattivo, una falla a dir poco pericolosa. La valutazione fu durissima: solo il 55% in Assistance Competence e un drammatico 35% in Safety Backup. Euro NCAP non esitò a definire il sistema BYD “Not Recommended”, la condanna più severa mai attribuita.
La risposta immediata BYD
La BYD, dopo i disastrosi risultati, non si è tirata indietro. Dopo mesi di lavoro, il Model Year 2025 ha mostrato un netto cambio di passo. I numeri ora raccontano tutto ed in positivo : 67% in Assistance Competence e 80% in Safety Backup. La valutazione è passata a “Good”, una svolta che ha ribaltato la percezione di un sistema giudicato fino a poco tempo fa inaccettabile. L’aggiornamento non è però rimasto confinato ai nuovi modelli. I proprietari dei veicoli già circolanti hanno ricevuto un OTA capace di elevare il giudizio a “Moderate”. Euro NCAP ha certificato 60% in Assistance Competence e 72% in Safety Backup. Un progresso tangibile che cambia la quotidianità di chi guida i modelli BYD.
Euro NCAP ha ricordato che dal 2026 i protocolli cambieranno. I test diventeranno più severi e dettagliati. Per chi possiede l’Atto 3 resta un avvertimento chiaro e cioè quello di installare l’aggiornamento è essenziale. Solo così si potranno sfruttare i miglioramenti ottenuti. In caso di dubbi, i concessionari BYD restano il punto di riferimento per chiarimenti e supporto. Il ruolo dell’ente europeo non cambia: informare i consumatori e stimolare i costruttori a rafforzare la sicurezza. Questa volta il messaggio è stato recepito e dopo la condanna è arrivata la rinascita. Fino a dove potrà spingersi l’evoluzione dei sistemi di assistenza nei prossimi anni?