HBO sembra voler riscrivere le regole del mondo magico e lo fa prima ancora del debutto. Nonostante la promessa di restare più fedele ai romanzi, la nuova serie su Harry Potter ha deciso di muovere subito i primi passi fuori dal tracciato. La scelta più chiacchierata? L’arrivo precoce di Lucius Malfoy e Cornelius Fudge (Caramell), figure che nei libri comparivano solo più avanti. Un’eresia, un’intuizione geniale? Una scelta logica o illogica? L’introduzione immediata di due personaggi così influenti accende il dibattito. Alcuni lettori storici storcono il naso, altri riconoscono una potenziale profondità narrativa. Lucius, interpretato da Johnny Flynn, non è solo il padre di Draco, ma è un’anima nera che agisce già nell’ombra, un emissario delle idee più oscure ed inserirlo fin da subito può svelare i meccanismi che operano dietro le quinte, dando al personaggio più sfumature.
Hogwarts non è più un mondo isolato
Nel primo libro, il castello appare come un rifugio. Nella serie HBO, sembra diventare un crocevia di forze più grandi. L’arrivo anticipato di Fudge, ora con il volto di Bertie Carvel, accende i riflettori su un Ministero della Magia già inquieto, pronto ad intromettersi tra le mura della scuola, aspetto che nei film passati avveniva almeno nel terzo titolo. Dietro la scelta, una chiara volontà: dipingere un mondo più stratificato, dove la magia convive con il sospetto, dove ci si nasconde dai babbani e dove c’è ancora più oscurità. I giochi di potere vedranno subito la luce e le ragnatele, non quelle di Aragog, verranno tesse. La tensione cresce, si insinua nel racconto fin dal principio. È davvero così pericoloso sapere troppo presto del mondo in cui l’11enne Harry Potter vive e conoscere si muove al di là dei corridoi di Hogwarts?
Nuovi volti per vecchi ruoli indimenticabili nella serie Harry Potter
Il pubblico ha ancora negli occhi Jason Isaacs e Robert Hardy, ma ora dovrà abituarsi a nuovi interpreti. Non è una transizione facile, HBO sembra averlo capito ed ha deciso di giocare d’anticipo. Dare più spazio ai nuovi volti sin dal primo episodio può facilitare l’empatia, costruire un legame emotivo più saldo. Questa serie non sarà un semplice revival dei libri e dei film di Harry Potter, ma vuole essere un’esperienza narrativa completa, che affianchi la scoperta di Harry alla discesa lenta nei meccanismi del potere. Sarà davvero il reboot che cambierà tutto? Quel che sappiamo è che il mondo magico non sarà più lo stesso, speriamo solo di non restare amaramente delusi.