In un mondo digitale che consuma sempre più energia, Google sceglie la fusione nucleare come risposta a lungo termine per l’alimentazione dei propri data center. Una mossa non scontata e che nelle mani di un’azienda di questo calibro può dare risultati incredibili. Un’idea visionaria, certo, ma che oggi inizia a diventare concreta grazie all’investimento nel progetto Helion, una startup americana specializzata proprio nella fusione a confinamento magnetico.
La promessa è semplice e rivoluzionaria rispetto a quello cui siamo abituati: generare energia pulita, stabile e virtualmente infinita ma soprattutto senza emissioni di carbonio. Google vuole essere tra i primi a sfruttare questa strategia su larga scala. I data center dell’azienda sono tra i più dispendiosi al mondo, alimentando ricerche, YouTube, Gmail, Maps e ora anche i carichi di intelligenza artificiale generativa. Servono soluzioni a lungo termine, e l’energia ottenuta dalla fusione nucleare rappresenta una frontiera poco esplorata ma efficace in questo campo.
Google scende in campo con una strategia ben precisa, l’obiettivo è alimentare i suoi server con l’aiuto della fusione nucleare entro il 2030
Secondo i progetti annunciati negli ultimi giorni, Google inizierà a integrare l’energia prodotta dai reattori sperimentali già entro il 2030, almeno in alcune sedi selezionate. È una mossa che va oltre il greenwashing dato che si tratta di costruire un’infrastruttura energetica autonoma, sostenibile e tecnologicamente avanzata, che potrebbe trasformare l’intero settore.
Va detto che la fusione nucleare non è ancora una tecnologia matura. I prototipi attuali producono più promesse non mantenute che elettricità, ma i recenti progressi lasciano ben sperare. Google punta in particolar modo sull’accelerazione dell’intero processo. Infatti, con capitale, cloud computing e intelligenza artificiale a disposizione, può aiutare anche i suoi partner a superare le ultime barriere fisiche e ingegneristiche. Con questa iniziativa, forse per la prima volta, la rivoluzione energetica partirà non da una centrale elettrica ma da un server.