Auto italiane: mercato fermo e futuro incerto

Stallo nelle vendite di auto e scarsa spinta verso la mobilità elettrica segnano un 2024 negativo per il settore automotive

Auto

Non c’è ripresa all’orizzonte per il mercato delle auto in Italia. I dati raccolti dall’UNRAE nella sua 28ª Sintesi Statistica raccontano un 2024 segnato da numerose difficoltà. Le immatricolazioni si sono infatti fermate a 1,559 milioni di unità. Un dato in lieve calo rispetto al 2023. La stagnazione coinvolge anche la transizione energetica, che resta bloccata in Italia. Le auto elettriche pure e le ibride plug-in si fermano al 7,6% del mercato complessivo, con quote nettamente inferiori rispetto ai principali Paesi europei. Il Regno Unito sfiora il 30%, la Francia supera il 25% e anche la Spagna, storicamente indietro, ha raggiunto l’11,4%. L’Italia resta quindi ultima fra i grandi.

Auto vecchie, investimenti bassi e incentivi inefficaci

Il ritardo nella diffusione delle auto a zero emissioni si riflette anche nei dati ambientali. Le emissioni medie di CO2 sono calate solo leggermente, fermandosi a 119,1g per chilometro. Un dato che conferma la distanza dalla media dell’Unione Europea, oggi a 107,8. L’insufficienza delle infrastrutture pubbliche di ricarica complica ulteriormente il quadro. Anche se il numero di punti ha raggiunto quota 63.000, solo una piccola percentuale è ad alta potenza. Il risultato è che l’Italia si piazza solo al sedicesimo posto in Europa per densità delle colonnine.

Il parco auto italiano invecchia sempre di più. A fine 2024 circolano oltre 40,5 milioni di vetture, con un’età media di 13 anni. Più di un quinto sono auto immatricolate prima della normativa Euro 4. Situazione simile anche per i veicoli commerciali e industriali, che superano i 14 anni di età media, segnalando una mancata sostituzione. La produzione interna intanto crolla. Solo 310.000 vetture sono state costruite in Italia nel 2024, un minimo storico. Gli incentivi pubblici si sono rivelati frammentari e inefficaci. L’Ecobonus, atteso e poi cancellato, non ha generato risultati concreti.

La situazione che emerge è quella di un sistema auto in affanno, incapace di cogliere le opportunità della transizione ecologica. Il diesel continua a perdere quota, mentre le ibride salgono al 40%, ma senza una reale svolta. Il 2024 si chiude come un anno perso, tra occasioni mancate, politiche deboli e un mercato che resta bloccato.

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