Guardare una serie su Prime Video nel 2025 potrebbe diventare un’esperienza un po’ meno… fluida di quanto ci si aspetterebbe. Se nel 2024 Amazon aveva introdotto la pubblicità promettendo interruzioni contenute – due, al massimo tre minuti all’ora – ora il ritmo degli spot sembra essersi fatto più insistente. Secondo quanto riportato da ADWeek, siamo già arrivati a quattro-sei minuti di pubblicità all’ora, praticamente il doppio di quanto era stato annunciato all’inizio.
Prime Video sempre più simile alla TV
Il dettaglio interessante? Amazon non lo ha detto apertamente. Il cambio di passo è stato scoperto attraverso documenti interni, quindi niente comunicati ufficiali, niente avvisi agli utenti. È una di quelle modifiche che noti solo quando ti rendi conto che la tua serie preferita è stata spezzata da più pause del solito, e magari proprio sul più bello.
Dal punto di vista degli inserzionisti, la notizia può suonare come musica: più spazio pubblicitario significa più impression e, almeno in teoria, CPM più bassi, quindi più visibilità a un prezzo minore. Ma, come ha spiegato Ryan Mason di Markacy, il rovescio della medaglia è che la pazienza degli spettatori non è infinita. Aumentare troppo il carico pubblicitario rischia di far perdere efficacia agli annunci stessi, o peggio, di spingere gli utenti a guardarsi intorno, magari verso piattaforme con meno interruzioni.
Amazon, dal canto suo, resta piuttosto vaga. Ha dichiarato che l’obiettivo è “migliorare l’esperienza pubblicitaria”, non solo aumentare la quantità di spot. E ha fatto notare che, in fondo, Prime Video rimane ancora più sobrio rispetto alla televisione tradizionale, che può arrivare a 13-16 minuti di pubblicità all’ora.
Certo è che la direzione è chiara: la pubblicità su Prime Video non è una parentesi temporanea, ma un tassello fondamentale della strategia di Amazon. E non riguarda solo la piattaforma di streaming: l’intero ecosistema Amazon sta diventando sempre più centrato sull’advertising. Sta a noi capire quanto siamo disposti ad accettare in cambio di qualche euro risparmiato sull’abbonamento.