Google AI Overview è un problema, sia per gli utenti che per gli editori

L'integrazione dell'intelligenza artificiale di Google i risultati di ricerca può essere disattivata, danneggia sia gli utenti che gli editori

Google AI Overview è un problema, sia per gli utenti che per gli editori

Da qualche mese, effettuare una ricerca su Google non significa più consultare solo una lista di link. Con l’introduzione di AI Overview, il colosso di Mountain View ha integrato l’intelligenza artificiale direttamente all’interno della pagina dei risultati, proponendo una sintesi automatica del contenuto cercato. L’obiettivo dichiarato è migliorare l’esperienza utente, offrendo una risposta immediata e strutturata partendo dalle parole chiave digitate.

La nuova funzione, però, non è priva di effetti collaterali. Da una parte accelera l’accesso alle informazioni, ma dall’altra rischia di ridurre sensibilmente il traffico verso i siti di origine, penalizzando chi quei contenuti li ha scritti, pubblicati e indicizzati nel tempo.

Cos’è AI Overview e cosa comporta

AI Overview sfrutta modelli generativi per produrre in tempo reale un riassunto basato su più fonti online. A differenza del tradizionale elenco di risultati, questa modalità mostra un blocco testuale generato dall’intelligenza artificiale, corredato da alcuni link per eventuali approfondimenti.

Il problema principale non riguarda l’affidabilità delle informazioni — che in molti casi si è dimostrata discutibile — quanto piuttosto il fatto che l’utente medio, trovando la risposta direttamente nella pagina, potrebbe non cliccare più sui link sottostanti, privando così i siti di visite e visibilità. Un cambiamento profondo, che solleva interrogativi sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e sostenibilità dell’editoria online.

Come disattivare AI Overview

Per chi preferisce la vecchia esperienza di ricerca, ci sono alcuni metodi per evitare l’intervento dell’AI. Il più pratico è l’utilizzo dell’estensione gratuita per browser “Bye, Bye Google AI”, disponibile per Chrome, Edge e altri browser compatibili con le estensioni di Chrome. L’estensione nasconde il blocco AI Overview e, se si desidera, anche altre sezioni meno rilevanti, come quella dei video. Supporta 19 lingue, inclusa l’italiana.

In alternativa, si può modificare manualmente la stringa di ricerca, aggiungendo -noai oppure inserendo il parametro &udm=14 nell’URL, per forzare il caricamento della vecchia scheda “Web”, priva di contenuti generati dall’AI.

In un contesto dove l’intelligenza artificiale sta diventando parte integrante della navigazione, sapere come scegliere consapevolmente l’esperienza di ricerca è già un primo passo per restare padroni del proprio rapporto con il web.

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