Starship V9: test fallito, ma i dati ottenuti valgono l’esplosione

Starship V9 esplode al rientro, ma SpaceX segna progressi: primo booster riutilizzato e volo più lungo rispetto ai test precedenti.

Starship V9 esplode al rientro, ma SpaceX segna progressi: primo booster riutilizzato e volo più lungo rispetto ai test precedenti.

Il 27 maggio 2025, SpaceX ha fatto decollare per la nona volta la sua gigantesca Starship dal solito punto di partenza: la base Starbase in Texas. L’idea era, come sempre, quella di spingersi un po’ più in là rispetto al test precedente. Il risultato? Un altro volo spettacolare, ma con un finale esplosivo. Letteralmente.

 

Starship V9 esplode di nuovo, ma SpaceX fa comunque progressi reali

Sia il booster Super Heavy che la parte superiore del razzo, chiamata semplicemente Ship, sono andati distrutti. Ma mentre la perdita del booster era prevista come scenario “accettabile” dall’ente regolatore (la FAA, che aveva già autorizzato quel tipo di rischio), il vero nodo della questione è la Ship. È stata proprio questa sezione, infatti, a finire sotto indagine ufficiale dopo un rientro atmosferico andato storto.

Eppure, nonostante le fiammate finali, il volo 9 ha segnato qualche progresso. Per la prima volta, SpaceX ha riutilizzato un booster: era lo stesso lanciato nella missione 7 e recuperato con le celebri “bacchette” della torre di lancio. Stavolta, però, niente acrobazie per riportarlo a casa: l’obiettivo era testare un rientro più “grezzo”, sfruttando la resistenza dell’atmosfera per rallentare la discesa. Idea affascinante, ma dopo sei minuti qualcosa è andato storto e il contatto con il razzo si è interrotto.

Ancora più problematica è stata la parte finale del viaggio della Ship. Doveva ammarare in modo controllato nell’Oceano Indiano, ma un errore nel sistema di orientamento ha compromesso tutto. Il razzo ha perso l’assetto giusto, si è depressurizzato da solo e ha smesso di inviare segnali circa 46 minuti dopo il decollo. Non esattamente il finale previsto.

Detto ciò, rispetto ai test precedenti (dove tutto finiva in una decina di minuti), la missione 9 ha dimostrato che qualcosa si sta muovendo nella direzione giusta: più tempo in volo, traiettoria più stabile, e qualche dato in più da analizzare.

La buona notizia? Nessun danno a persone o edifici. Solo un volo aereo è stato deviato, un altro ha avuto un piccolo ritardo, e l’area di recupero detriti nel Golfo del Messico è rimasta ben dentro i limiti di sicurezza.

Quindi sì, è esplosa. Ma almeno è esplosa meglio delle altre volte.

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