Apophis 2029: corsa per studiare l’asteroide che sfiorerà la Terra

Nel 2029 Apophis sfiorerà la Terra e varie missioni spaziali si preparano a studiarlo da vicino, trasformando la minaccia in opportunità.

Nel 2029 Apophis sfiorerà la Terra e varie missioni spaziali si preparano a studiarlo da vicino, trasformando la minaccia in opportunità.

Ti ricordi di Apophis? Qualche anno fa, il solo nominarlo faceva venire un brivido lungo la schiena agli scienziati: si parlava di possibili impatti catastrofici con la Terra, calcoli di probabilità, titoli sensazionalistici. E invece, oggi, quel grosso sasso spaziale largo circa 340 metri è diventato un’occasione d’oro per l’esplorazione scientifica.

 

Ramses, OSIRIS-APEX e DESTINY+: tutte le sonde pronte a inseguire Apophis

Segna questa data: 13 aprile 2029. È allora che Apophis passerà vicinissimo al nostro pianeta – troppo vicino per non approfittarne. E infatti l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) ha messo in cantiere una missione chiamata Ramses per seguirlo passo passo. Il lancio è previsto nel 2028 e, se tutto va secondo i piani, sarà uno dei momenti più interessanti della prossima decade per chi ama l’esplorazione spaziale.

Ramses, che sta per Rapid Apophis Mission for Space Safety, non vuole solo guardare da lontano. L’obiettivo è capire cosa succede quando un corpo celeste come questo si avvicina alla Terra: cambierà qualcosa nella sua orbita? Nella sua superficie? Le forze gravitazionali potrebbero agitarlo un po’, come quando scuoti una bottiglia d’acqua prima di aprirla. E per studiarlo bene, Ramses avrà anche un piccolo alleato: un cubesat spagnolo, costruito per tentare un atterraggio diretto su Apophis. Impresa tutt’altro che semplice, vista la forma bizzarra e la microgravità dell’asteroide.

La sonda principale sarà una versione modificata di Hera, che già lavora per l’ESA nel sistema di Didymos (sì, quello col test DART della NASA). Ma c’è un dettaglio importante: Ramses non è ancora stato approvato del tutto. Toccherà ai Paesi membri dell’ESA decidere, durante il Consiglio Ministeriale di novembre 2025, se stanziare i fondi necessari.

E l’Europa non è l’unica in corsa. Anche la NASA ha dei piani: la missione OSIRIS-REx, famosa per aver raccolto campioni dall’asteroide Bennu, ha cambiato nome in OSIRIS-APEX e ora punta dritta su Apophis. L’arrivo è previsto poco dopo il flyby del 2029. A sorpresa, si è aggiunta anche l’agenzia spaziale giapponese con la sonda DESTINY+, che ha modificato il proprio tragitto per sorvolare Apophis dopo una partenza ritardata al 2028.

Nel frattempo, c’è chi propone soluzioni più creative: durante il workshop “Apophis T-4 Years” a Tokyo, si è parlato perfino di riattivare una vecchia sonda NASA, la Janus, e mandarla là fuori per dare un’occhiata. Ma tra tagli ai finanziamenti e incertezze politiche, non sarà facile.

Una cosa però è chiara: questa occasione non si ripeterà tanto presto. Coordinarsi tra agenzie, mettere insieme risorse e far decollare almeno una delle missioni più promettenti è diventato urgente. Apophis sta arrivando, e stavolta non per distruggere la Terra… ma per mostrarci qualcosa di nuovo.

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