Auto Diesel Euro 5 a rischio stop: caos da ottobre

Migliaia di auto ferme nei garage, tensione crescente tra cittadini e politica. La soluzione? Forse, ma il tempo stringe.

auto diesel

Una decisione drastica incombe su milioni di automobilisti italiani. Da ottobre, nelle regioni del Bacino Padano, le auto diesel Euro 5 rischiano di non poter più circolare nei comuni con oltre 30.000 abitanti. Lo stop sarà attivo nei giorni feriali dalle 8:30 alle 18:30, fino al 30 aprile 2026. Il Piemonte stima 250.000 vetture coinvolte, il Veneto lancia l’allarme: sarebbero 230.000 solo nella regione. Il clima si fa incandescente. Ogni giorno più cittadini scoprono che la loro auto, perfettamente funzionante, sarà presto considerata inadatta. Come affrontare la vita quotidiana, il lavoro, i figli, senza potersi più muovere liberamente? Le città rischiano di paralizzarsi. L’economia locale potrebbe soffrirne e non tutti hanno alternative.

Salvini attacca: “Follia contro chi lavora”

Dal governo arriva una voce dura e decisa. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha detto chiaramente di voler scongiurare il fermo. Ha definito il provvedimento una follia che colpisce chi ogni giorno prende l’auto per lavorare. Ha parlato di una scelta sbagliata che, dietro la sostenibilità, spinge le persone verso costi insormontabili. Secondo Salvini, milioni di italiani non possono permettersi una nuova auto ibrida o elettrica. Le parole sono pesanti, non lasciano spazio all’interpretazione. È una presa di posizione netta contro una misura che viene giudicata ingiusta e penalizzante. Alle parole seguiranno atti concreti?

MoVe-In: una speranza tra i divieti auto

In questo clima teso, un’ultima possibilità esiste. Il sistema MoVe-In consente agli Euro 5 di circolare a chilometraggio limitato, grazie a un dispositivo installato sul’auto. Un compromesso per evitare il blocco totale. È davvero una soluzione? Può bastare a evitare il tracollo per chi non ha scelta? Molti automobilisti si stanno già muovendo per aderire al servizio. La tecnologia aiuta, ma resta la questione del chi ha comprato un’auto solo pochi anni fa e che oggi si trova di fronte a un muro burocratico. È giusto pagare un prezzo così alto per una decisione piovuta dall’alto? I prossimi mesi diranno se prevarrà il buon senso o la linea dura.

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