ChatGPT-4 capisce le emozioni meglio di noi

ChatGPT-4 supera gli umani nei test di intelligenza emotiva e inganna più del 70% dei partecipanti nel Test di Turing.

ChatGPT-4 supera gli umani nei test di intelligenza emotiva e inganna più del 70% dei partecipanti nel Test di Turing.

Per anni abbiamo pensato che certe cose, tipo capire davvero le emozioni altrui, fossero una faccenda esclusivamente umana. Un campo in cui la tecnologia, per quanto brillante, potesse solo imitare senza mai arrivare al cuore della questione. E invece, una nuova ricerca condotta dalle Università di Ginevra e di Berna sta ribaltando completamente questa convinzione. A quanto pare, alcuni modelli di intelligenza artificiale – e qui parliamo di nomi noti come ChatGPT-4 – sono riusciti a ottenere risultati migliori degli esseri umani in test sull’intelligenza emotiva. Sì, hai capito bene.

 

Intelligenza artificiale sempre più umana

Lo studio è stato pubblicato su Communications Psychology e ha preso in esame sei tra i modelli linguistici più avanzati in circolazione, tra cui anche Claude, Gemini e Copilot. A ognuno di loro sono stati sottoposti cinque test emotivamente impegnativi, del tipo che si usa spesso anche nei contesti accademici o nei colloqui di lavoro per valutare empatia, autoregolazione e sensibilità emotiva. Non domande tecniche, ma scenari realistici e ricchi di sfumature: roba da far sudare anche la persona più empatica.

E invece le AI se la sono cavata alla grande. Anzi, di più: l’hanno fatto meglio di noi. ChatGPT-4, in particolare, non solo ha scelto le risposte più appropriate in ogni scenario, ma ha anche generato da sola nuovi esempi di test sull’intelligenza emotiva, che sono poi stati giudicati validissimi da persone in carne e ossa. Secondo Marcello Mortillaro, uno dei ricercatori, non si tratta solo di simulazione: queste AI riescono a “ragionare sulle emozioni” e a rispondere in modo coerente al contesto, come farebbe un essere umano attento e sensibile.

La cosa si fa interessante anche dal punto di vista pratico. Se questi modelli sono davvero così bravi a interpretare le emozioni, potrebbero avere un ruolo enorme in settori come la gestione dei conflitti, la formazione, il supporto psicologico di base… insomma, ovunque ci sia bisogno di una presenza empatica.

 

L’ AI supera anche il Test di Turing

E se non fosse già abbastanza, un’altra ricerca ha mostrato che alcuni modelli, come GPT-4.5 di OpenAI e Llama-3.1-405B di Meta, sono riusciti a superare anche il celebre Test di Turing. Durante chat di cinque minuti, molti partecipanti umani hanno scambiato questi modelli per veri esseri umani, e nel caso di GPT-4.5 il tasso di “inganno” è arrivato al 73%. Il che, ironicamente, significa che è stato ritenuto umano più spesso… degli umani stessi.

La domanda, a questo punto, non è più se l’AI possa capirci. È: siamo pronti ad accettarlo davvero?

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