Immagina di avere una batteria super potente, che si carica in un attimo, dura praticamente per sempre e non perde colpi nemmeno dopo un numero di ricariche che normalmente manderebbe in pensione qualsiasi dispositivo. No, non è l’ennesima promessa da keynote: è quanto stanno cercando (e forse riuscendo) a realizzare alcuni ricercatori sudcoreani, e potrebbe cambiare il modo in cui immagazziniamo energia.
I supercondensatori superano le batterie tradizionali
Parliamo di supercondensatori, quei dispositivi che finora conoscevamo soprattutto per la loro velocità nel caricarsi e scaricarsi. Li usiamo già in contesti in cui servono potenza immediata e affidabilità — come nei trasporti elettrici, nei defibrillatori, o in alcuni sistemi industriali. Il loro unico vero tallone d’Achille? Non riescono a trattenere tanta energia quanto le classiche batterie. Fino ad ora.
Un team del Korea Institute of Science and Technology e della Seoul National University ha messo a punto una nuova struttura che promette di far compiere un bel salto in avanti ai supercondensatori. Hanno combinato nanotubi di carbonio (sottilissimi, più piccoli di un capello umano) con un materiale conduttivo chiamato polianilina — economico, leggero, ma complicato da “far funzionare bene” con i nanotubi.
La sfida era proprio far aderire la polianilina ai nanotubi in modo uniforme. Non è semplice, perché i nanotubi sono piuttosto schizzinosi: non amano l’acqua e sono poco reattivi. Ma il team ci è riuscito, creando una sorta di tessuto fibroso che lascia muovere elettroni e ioni liberamente. Il risultato? Un supercondensatore compatto, stabile e super efficiente.
E i numeri parlano da soli: capacità specifica di 1714 F/g, densità di energia che arriva fino a 418 Wh/kg — cioè più alta di molte batterie agli ioni di litio — e una durata da record: più di 100.000 cicli senza perdere colpi. Ah, resiste anche a forti sollecitazioni meccaniche.
Insomma, non è solo una questione di efficienza, ma anche di resistenza. E anche se siamo ancora in fase sperimentale, questo studio apre porte interessanti verso un’energia portatile più smart e durevole. Magari non oggi, ma tra non molto, potremmo davvero dire addio alle batterie scariche quando meno ce lo aspettiamo.