Google, il Messico gli fa causa per la denominazione del Golfo scelta da Trump

Diverse settimane fa il Golfo del Messico veniva rinominato in Golfo D'America per volere di Trump, ora la palla passa a Google.

Google Maps, Trump: il Golfo del Messico si chiamerà Gulf of America

Qualcuno ricorderà sicuramente la questione che, una volta insediato Trump come neo presidente degli Stati Uniti, aveva tenuto banco sul Golfo del Messico: alcune settimane fa fu rinominato Golfo d’America anche su Google Maps, questione per la quale oggi proprio il gigante di Mountain View finisce in causa proprio con il Messico.

Una questione di identità geografica

Secondo quanto riportato, Google e Apple hanno aggiornato le loro mappe in base alle nuove linee guida volute dall’amministrazione Trump:

  • Golfo d’America per gli utenti negli Stati Uniti;

  • Golfo del Messico (Golfo d’America) per gli utenti internazionali;

  • Golfo del Messico per gli utenti messicani.

Per la presidente Sheinbaum, questa decisione è inaccettabile. “Trump sarà libero di cambiare il nome del golfo solo per le acque territoriali di sua competenza”, ha dichiarato, sottolineando che il Golfo del Messico resta tale per il Messico e non può essere rinominato arbitrariamente.

Le basi legali della causa tra Google e il Messico

Il governo messicano si appoggia al Maritime Boundary Mexico-United States n. 45, un documento del 1972 che definisce i confini marittimi tra i due Paesi. Questo accordo internazionale non è stato modificato e, secondo il Messico, gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di cambiare la denominazione ufficiale del golfo su mappe e documenti digitali accessibili a livello globale.

Una scelta contestata anche negli USA

La decisione di rinominare il Golfo è stata formalizzata dal Congresso americano, con 211 voti favorevoli e 206 contrari. Tra i repubblicani, solo Don Bacon del Nebraska si è opposto, dichiarando: “Siamo gli Stati Uniti d’America, non la Germania del Kaiser Guglielmo o la Francia di Napoleone”.

Nonostante il voto, la polemica continua a crescere. La Camera dei Rappresentanti ha trasformato l’ordine esecutivo di Trump in legge, ma il costo di aggiornare documenti e mappe federali sarà elevato, soprattutto per scuole, biblioteche e uffici pubblici.

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