Un prodotto molto atteso all’interno del panorama legato agli smartphone sicuramente il prossimo top di gamma della famiglia Samsung, parliamo di Galaxy S26 sul quale le voci di corridoio stanno iniziando a circolare dopo che tutti si sono concentrati sul fratellino minore S25 Edge, nello specifico le recenti voci trapelate online non parlano tanto dell’aspetto o della batteria del dispositivo ma si concentrano su un dubbio che affligge gli utenti probabilmente da sempre, quale processore avrà bordo il device ?
La possibile risposta
Una risposta ci arriva da voci di corridoio Trapelate sul web da fonti vicine all’azienda che prevedono il possibile ritorno a gran voce della CPU Exynos, che arriverebbe all’interno dello smartphone nella sua variante 2600 dopo che è il modello precedente, il 2500, aveva deluso le aspettative soprattutto a confronto con la versione Snapdragon 8 Elite.
Nello specifico sembrerebbe che Samsung sia riuscita all’interno delle proprie fonderie a raggiungere un’ottima efficienza produttiva in termini di resa percentuale per quanto riguarda il suo nodo a 2 nm, nello specifico le aziende ritengono commercializzare un determinato processore quando la resa arriva all’incirca al 60%, le voci di corridoio suggeriscono che Samsung sia riuscita a superare il 40% e che probabilmente intorno a novembre riuscirà a raggiungere il valore limite necessario per la commercializzazione, ciò dunque potrebbe garantire un ritorno carico di dubbi del famoso processore che da sempre rappresenta gioie e dolori per gli utenti che riconoscono il confronto impossibile con la controparte prodotta da Qualcomm, con quest’ultima che tra l’altro, ha abbondantemente superato la resa del 60% per quanto riguarda il proprio processo produttivo a 2 nm.
Non rimane dunque che attendere per capire cosa deciderà di fare Samsung, sicuramente molti utenti potrebbero non essere entusiasti di questo cambiamento dal momento che il processore non gode di una fama eccelsa, come se non bastasse l’azienda potrebbe puntare nuovamente sulla formula che ha visto la commercializzazione del proprio processore solamente all’interno dell’Europa, lasciando invece la controparte taiwanese al resto del mondo come USA e Cina.