Waze: cosa c’è che non va con l’ultimo aggiornamento?

In Francia è stato vietato il recente aggiornamento di Waze. Cosa c'è che non va? Ecco i dettagli riguardo tale intervento.

Waze

Waze ha introdotto una novità destinata a far discutere. Si tratta della possibilità di segnalare e individuare gli autovelox mobili lungo il tragitto. Tale nuova funzione, disponibile su dispositivi iOS, Android, Android Auto e CarPlay, rappresenta un passo avanti nella guida assistita. Ciò soprattutto perché le postazioni mobili sono notoriamente più difficili da individuare rispetto ai radar fissi. L’implementazione globale della funzione, però, incontra un ostacolo in Francia. Qui, infatti, non sarà possibile usufruire pienamente di tale innovazione. A bloccarla è una legge risalente al 2012 che regola severamente l’utilizzo di dispositivi per l’individuazione di strumenti di controllo della velocità.

Waze: problemi con il nuovo aggiornamento per gli autovelox

La normativa francese non fa distinzione tra apparecchi dedicati, navigatori GPS o app per smartphone. Tutti rientrano nel divieto se consentono la localizzazione precisa di autovelox, fissi o mobili. Per tale ragione, la versione francese di Waze dovrà limitarsi a notifiche generiche che indicano “zone di pericolo“. Una violazione di tale legge comporta sanzioni severe. Si parla di fino a 1.500 euro di multa e la decurtazione di 6 punti dalla patente di guida. Una stretta che costringe Waze a conformarsi alla legislazione nazionale per evitare di mettere in difficoltà i suoi utenti.

Anche se l’app Waze mantiene i suoi vantaggi, il divieto francese impone un limite importante al suo modello collaborativo. Ciò almeno per la questione degli autovelox. Tale situazione coinvolge però solo la Francia. Oltre il mercato francese, invece, gli utenti continueranno a beneficiare della funzione senza restrizioni. In tal modo, potranno affrontare i viaggi con maggiore consapevolezza e tranquillità.

Tale scenario, però, potrebbe anche cambiare. Non resta che attendere e scoprire se in futuro la normativa francese verrà rivista per allinearsi al contesto tecnologico in evoluzione. Oppure se continuerà a privilegiare un approccio che risulta più restrittivo alla sicurezza stradale. Come accaduto fino ad ora.

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