Di recente, si è svolto un evento particolarmente riservato. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) ha effettuato un test top secret. Riguardante il sistema d’arma ipersonico a lungo raggio. Quest’ultimo è noto come Dark Eagle. Il lancio si è svolto in Florita, nella base spaziale di Cape Canaveral. L’evento segna un momento storico. Era dal 1988 che un missile da combattimento non veniva più testato da tale storica installazione. Dark Eagle nasce da una collaborazione tra l’Esercito e la Marina statunitensi. È la versione terrestre di una nuova generazione di armi ipersoniche. Il missile è stato lanciato dal launch complex 46 utilizzando una piattaforma mobile a terra. La sua peculiarità è la velocità: può raggiungere Mach 5. Ovvero circa 6.000 chilometri orari. Una velocità che permette di colpire bersagli ovunque in pochi minuti.
Lanciato un missile ipersonico a Mach 5
Sulle caratteristiche del test, il Pentagono ha mantenuto un alto livello di riservatezza. Un portavoce del Dipartimento ha rilasciato una dichiarazione in cui ha spiegato che il team congiunto è composto da rappresentanti governativi, accademici e dell’industria. I risultati del lancio sono attualmente in fase di valutazione. Anche se il test non è stato annunciato ufficialmente, un avviso alla navigazione diffuso dalla Guardia Costiera USA aveva fatto intuire la possibilità di un volo di prova. Ciò delimitando un’ampia area di sicurezza sull’Oceano Atlantico in direzione sud-est. Il sistema ha una gittata operativa stimata attorno ai 2.775 chilometri. Promette di rivoluzionare la rapidità d’intervento degli Stati Uniti in scenari bellici su scala globale.
Secondo l’Esercito americano, armi ipersoniche come il Dark Eagle potrebbero offrire un vantaggio strategico decisivo nei conflitti moderni. Tali missili sono progettati per raggiungere l’alta atmosfera terrestre, dove possono volare al di fuori della portata dei sistemi di difesa aerea nemici. Rimanendo invisibili fino al momento dell’impatto, quando ormai è troppo tardi per qualsiasi contromisura. Il sistema dovrebbe essere pienamente operativo entro l’anno fiscale 2025. Nonostante un ritardo di circa due anni rispetto ai piani iniziali.