Il bonus per l’acquisto di elettrodomestici sta finalmente prendendo forma. Ciò grazie ad un emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto bollette. Dopo incertezze e ritardi, la misura sembra ora avviarsi verso la sua attuazione. Il principale nodo da sciogliere riguardava la tipologia di prodotti che avrebbero potuto beneficiare dell’incentivo. Con particolare attenzione all’impatto sul settore manifatturiero italiano. I produttori italiani, supportati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, avevano espresso forti preoccupazioni. Quest’ultime riguardano il rischio che l’incentivo favorisca prodotti esteri a discapito del comparto nazionale. La nuova proposta accoglie tali osservazioni e prevede che gli elettrodomestici ammessi al bonus siano quelli fabbricati all’interno dell’Unione Europea. Con la garanzia di un adeguato smaltimento degli apparecchi sostituiti.
Nuovo bonus per gli elettrodomestici: ecco i dettagli
Uno dei cambiamenti più importanti riguarda l’eliminazione del requisito della classe energetica minima B. Precedentemente previsto. Tale modifica si è resa necessaria poiché la maggior parte dei prodotti italiani non rientrava in tale categoria. Rischiando di escludere dal beneficio una larga parte della produzione nazionale. La definizione delle specifiche categorie di elettrodomestici ammissibili sarà, invece, affidata a un decreto interministeriale del MIMIT e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). La cui pubblicazione è prevista subito dopo l’approvazione parlamentare.
Dal punto di vista economico, il bonus coprirà fino al 30% del prezzo d’acquisto. Con un massimo di 100 euro. Per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 25.000 euro, il contributo salirà fino a 200euro. Il fondo stanziato per tale misura ammonta a 50 milioni di euro, anche se una parte di questa cifra, fino al 4%, sarà destinata ai costi operativi delle piattaforme di gestione. Come PagoPa e Invitalia.
Un’altra modifica riguarda la modalità di erogazione del contributo. Invece del meccanismo del “click day“, che avrebbe potuto penalizzare alcuni consumatori, il bonus sarà applicato direttamente come sconto in fattura. Saranno poi i rivenditori a recuperare l’importo sotto forma di credito d’imposta. Garantendo un accesso più equo e semplice al bonus per tutti gli acquirenti.