La pirateria online rappresenta uno dei pericoli più insidiosi per l’intrattenimento. Ogni anno, vengono sottratti miliardi di euro ai settori creativi. Privando artisti, produttori e organizzazioni sportive delle risorse necessarie per offrire servizi di qualità. Tale battaglia, spesso, coinvolge anche il ruolo degli intermediari digitali. Quest’ultimi forniscono infrastrutture e strumenti spesso sfruttati dai pirati informatici. Un esempio emblematico arriva dalla Spagna. Qui la LaLiga ha puntato il dito contro colossi tecnologici come Google, Cloudflare e X. Nel documento presentato all’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR), l’ente spagnolo denuncia come tali aziende contribuiscano indirettamente all’espansione della pirateria. Ciò fornendo servizi cruciali. Come Content Delivery Network (CDN), sistemi di anonimizzazione e indicizzazione dei contenuti.
LaLiga denuncia alcune aziende tech di pirateria
L’ente ha sottolineato l’importanza di azioni più incisive per limitare il fenomeno. Nonostante Google abbia già introdotto alcune misure, LaLiga ritiene tali iniziative insufficienti. Tra le proposte avanzate, spicca l’implementazione di un sistema di rimozione globale per i siti che accumulano un alto numero di segnalazioni per violazione del copyright. Suddetto approccio, secondo LaLiga, renderebbe più difficile la diffusione di contenuti illeciti, migliorando la tutela della proprietà intellettuale.
Un altro aspetto critico evidenziato riguarda il ruolo di Cloudflare. Secondo quanto affermato, quest’ultimo renderebbe complicato individuare i server che ospitano siti pirata. Mentre X è stata accusata di lentezza nel rispondere alle richieste di rimozione. Suddette aziende hanno subito difeso la neutralità delle loro tecnologie.
Allo stesso tempo, LaLiga ha sollevato preoccupazioni anche verso Paesi europei come il Regno Unito e la Germania. L’ente ha proposto la loro inclusione nella Priority Watch List dell’USTR. Tale suggerimento appare controverso, poiché tali nazioni non erano mai state segnalate in precedenza per carenze nella protezione della proprietà intellettuale. La proposta però solleva diversi interrogativi. Soprattutto considerando le rivalità tra le principali leghe calcistiche europee.