Le campagne pubblicitarie nel corso degli anni sono entrate a far parte di quello che è il grande mondo del web. Di conseguenza, siamo venuti a conoscenza dei cosiddetti cookie che, però, sembrano essere ormai giunti al termine della loro storia. A rendere più chiara la situazione che contraddistinguerà il futuro dell’advertising etico è una recente analisi.
Nello specifico, l’analisi realizzata da Marcello Gruppo, Senior Insights Director Southern Europe di Ogury, veniamo a conoscenza di una nuova soluzione chiave per le future campagne pubblicitarie. Si tratta proprio degli zero-party data. Scopriamo insieme di che cosa si tratta e di come potranno cambiare il futuro delle campagne pubblicitarie.
Zero-party data: la soluzione per il futuro
L’analisi realizzata da Marcello Gruppo, gli zero-party data possono rappresentare un elemento indispensabile considerando che si tratta di una soluzione in grado di tutelare la privacy degli utenti e, al tempo stesso, di garantire la trasparenza necessaria.
Non a caso, infatti, l’analisi effettuata è stata basata su dati eMarketer e StatCounter. Questi ultimi ci consentono di capire che gli utenti ritengono indispensabile la tutela della propria privacy contro il tracciamento che avviene con i classici cookie. A tal proposito è infatti indispensabile ricordare che i zero-party data, rispettano la privacy dell’utente e consentono ai diversi brand di rendere le esperienze personalizzate e trasparenti, a differenza del classico tracciamento che avviene tramite cookie.
Il problema, attualmente, sarebbe proprio relativo al fatto che responsabilità del tracciamento ora si sposta sui consumatori. Consumatori a cui viene chiesto esplicitamente di dare un consenso. Ma l’analisi realizzata da Marcello Gruppo parla piuttosto chiaro: in base ad alcuni dati raccolti tramite recente meno di un utente su cinque al giorno d’oggi accetta i cookie. Ci troviamo dunque davanti ad una vera e propria sfida che riguarda tutti gli inserzionisti. Gli utenti voglio la massima tutela della privacy e la soluzione potrebbe essere solo quella di alternative come gli zero-party data.