Un’istruttoria portata avanti dall’AGCM nei confronti di DAZN e TIM inerente ad alcuni accordi e determinate clausole che li compongono ha portato come esito delle multe per le due società decisamente di non poco conto, parliamo infatti di oltre 760mila euro per TIM e 7,2 milioni di euro per DAZN, cifre commisurate ai ricavi delle due per la commercializzazione dei diritti TV del calcio italiano durante la stagione 2021/22.

A rendere questi accordi punibili è stato un dettaglio fondamentale, l’esclusività in favore di TIM secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti minato il mercato concorrenziale nel settore delle telecomunicazioni, impedendo di fatto agli altri operatori offrire anch’essi dei pacchetti con le gare di Serie A, il bundle con TIM Vision infatti era non replicabile spiega l’autorità.

 

Il comunicato di AGCM

L’AGCM spiega così la propria decisione: “Si trattava, inoltre di un’offerta suscettibile di sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024, limitando la capacità di esercitare una pressione concorrenziale nei confronti della stessa Tim. Peraltro alcune clausole risultavano idonee a limitare le opzioni commerciali di Dazn in relazione allo sviluppo di offerte di contenuti audiovisivi su altre piattaforme tecnologiche.“.

LA decisione dell’Autorità è stata risolutiva, infati dopo le rimostranze di Sky, Windtre e Openfiber è arrivata la sanzione che ha portato TIM e DAZN a eliminare l’esclusività dai loro accordi consentendo a tutte le aziende di trattare contenuti sportivi con DAZN.

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