Inizialmente in Cina era stato presentato con la nomenclatura realme GT neo 5, tuttavia nel corso del Mobile World Congress in Europa è stato battezzato realme GT 3. Qualche che sia il nome, il dispositivo eredita il meglio dalle due famiglie dell’azienda cinese e porta con sé una caratteristica unica. Il telefono è infatti in grado di caricarsi del 100% in meno di 10 minuti, grazie alla carica rapida da 240W. Ma non è l’unico elemento distintivo dello smartphone.

Il design

Lo smartphone ha dimensioni di 163,8 x 75,7 x 9,9 mm e pesa 199 grammi. Si impugna bene e non è complesso utilizzarlo con una mano. Lascia una piacevole sensazione al tatto e la parte posteriore è in vetro AG opaco. Bene dunque perché non si lasciano ditate, nemmeno sulla colorazione bianca, inoltre ha un buon grip. Il dispositivo che ci è arrivato per la recensione non è arrivato con una confezione, dunque non possiamo dire se viene accompagnato da una cover o altri accessori. Tuttavia la cover di protezione non appare necessaria perché oltre a non essere scivoloso, l’isola della fotocamera è costruita in modo che il telefono sia perfettamente bilanciato anche se posato su di una superficie piana. Infine il design è ignifugo. Non è una proprietà comune da trovare su uno smartphone, ma è lecito pensare che sia, insieme ai sensori di temperatura (ben 13) e ai livelli di protezione (60), utile a scongiurare la possibilità che il telefono possa avere danni nel corso della sua carica ultrarapida, ma ci arriveremo poi.

realme GT 3 con il Pulse Interface System.

Continuiamo con la descrizione del terminale, che nella parte inferiore dispone di uno slot in cui inserire una delle due SIM, il microfono, l’ingresso per la USB Type C e lo speaker che collabora con la capsula auricolare. L’audio è di altissima qualità e di alto volume. Nella superficie destra troviamo il tasto di accensione, nella parte sinistra il bilanciere del volume disposto su due tasti, mentre nella parte superiore, la porta a infrarossi.

La caratteristica che salta all’occhio sul retro del dispositivo è il Pulse Interface System, ovvero un anello luminoso RGB personalizzabile nei colori e negli effetti delle luci dalle impostazioni. Si attiva in caso di notifiche, ricarica, batteria scarica ed è personalizzabile per ogni tipo di applicazione. L’anello luminoso è a forma di C e illumina anche il motto dell’azienda Dare to Leap. Sono 25 i colori impostabili e due gli effetti per l’anello, al cui centro permette di visionare una riproduzione del chipset di Qualcomm.

Lo schermo di realme GT 3

Il display di realme GT 3 è AMOLED, ha una diagonale da 6,7 pollici e una risoluzione da 2.772 x 1.240 pixel. Il refresh rate è fino a 144Hz, mentre il rapporto schermo-corpo è del 93,6%. La luminosità fino a 1.400 nits, dunque ampiamente visibile anche sotto la luce diretta del sole. Lo schermo offre un’esperienza molto personalizzabile a seconda delle proprie preferenze e il pannello è di grande qualità. Al suo interno anche un sensore di impronte digitali molto reattivo, mentre la parte alta ospita una fotocamera utile allo sblocco con il volto, reattivo. Il foro si può anche nascondere dalle impostazioni dello schermo.

realme gt 3

Le caratteristiche hardware

Sotto il pannello del dispositivo troviamo lo Snapdragon 8+ Gen 1 5G, mentre il modello utilizzato per la recensione ha ben 16 GB di RAM e 256 GB di storage. Inutile dire che le performance sono fluide e scattanti, con il solito surriscaldamento della serie 8 di Qualcomm. Il telefono tende a scaldarsi (e anche in modo piuttosto percepibile) nonostante un sistema di raffreddamento a liquido VC da 6580 mm2 che copre il 61,5% della batteria.

Ma parliamo della peculiarità di realme GT 3. Lo smartphone ha una batteria da 4.600 mAh, che di per sé non offre un’autonomia ragguardevole, se non quella assicurata fino al termine della giornata lavorativa. Il vero plus di questo dispositivo è la sua capacità di caricarsi a 240W. Ciò vuol dire che il telefono impiega meno di 10 minuti per caricarsi completamente e meno di quattro minuti per disporre del 50% di ricarica.

Non è un risultato semplice da raggiungere, il produttore ha infatti dovuto utilizzare un cavo personalizzato  da 12A, USB-C/USB-C e l’alimentatore da 240W (con dimensioni ridotte rispetto al 150W di realme GT Neo 3). Lo smartphone possiede inoltre tre chipset di ricarica che lavorano all’unisono, con un’efficienza migliorata del 98,5%. Il sistema di ricarica ha una certificazione TÜV Rheinland per la sicurezza. Infine, secondo realme, test interni, ha una durata dell’80% anche dopo oltre 1.600 cicli di ricarica con 240W attivati. Più del doppio dello standard industriale che prevede l’80% di salute della batteria dopo 800 cicli. Nella nostra esperienza il tempo di ricarica inferiore ai 10 minuti è confermato, ma ciò comporta un elevato surriscaldamento del dispositivo. Comodo però se ci si dimentica di caricare il telefono o si ha bisogno della carica completa in breve tempo. Killer feature o no, solo il tempo ci dirà se i cicli di ricarica sono rispettati, per il momento è davvero una carica veloce e, attualmente, la più veloce sul mercato.

Il reparto fotografico

L’isola delle fotocamere prevede tre fotocamere posteriori, la prima da 50 Mpixel con stabilizzatore ottico, la seconda grandangolare da 8 Mpixel con lente da 112° e la terza con fotocamera microscopio da 2 Mpixel. Infine la fotocamera anteriore è da 16 Mpixel. Nel complesso le immagini sono di buona qualità sia di giorno, sia di sera. Non è certo un camera phone, ma la fotocamera microscopio è molto più divertente e di qualità rispetto ad una macro con le medesime capacità. I colori offerti dal reparto fotocamere sono paradossalmente più veritieri di sera rispetto a quelle di giorno, che restano comunque gradevoli, nitide e dettagliate. Bene la grandangolare che non distorce più di molto. Anche i selfie non sono male, con una buona sfocatura nella modalità Ritratto.

Conclusioni

Non è mai facile valutare uno smartphone quando non ne conosci il prezzo. Alla presentazione del Mobile World Congress il costo in Europa aveva una partenza di 649 euro. Dubitiamo che sia il costo finale, almeno in questa configurazione. Rimane dunque un buon telefono, dalle prestazioni importanti e con una buona fotocamera e una velocità di ricarica al momento ineguagliata. Ma è difficile farne una valutazione senza conoscerne il prezzo. Probabile che non superi i mille euro, ma GT2 lo scorso anno costava intorno agli 800 euro, ma una configurazione simile non era stata prevista. Al netto di quanto detto, un costo tra i 700 e gli 800 euro potrebbe essere adeguato per questo smartphone.

 

 

 

 

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