Il colosso Meta, di cui ovviamente fa parte anche Facebook, ha recentemente bloccato 1600 account presenti sul social network, legati alla recente propaganda russa.

A scriverlo è la società in un report dove precisa che gli account erano attivi in diversi paesi europei, tra cui l’Italia, la Germania, il Regno Unito e l’Ucraina. Scopriamo insieme maggiori dettagli.

 

Facebook blocca 1600 account

Per Meta si tratta della più grandi reti di account falsi mai individuate, capace di rilanciare in modo coordinato notizie da una “capillare rete di oltre 60 siti web che fingevano di essere veri organi di stampa”. Tra i siti falsificati, si legge nel report, ci sarebbero anche i siti di Repubblica.it e Ansa.it. Meta ha scoperto due operazioni di influenza occulta. Una legata alla Russia, una alla Cina.

Gli account sono stati rimossi perché per la società hanno violato le regole della piattaforma, fingendosi account ufficiali di organi di stampa noti in tutto il mondo. “Abbiamo condiviso le informazioni con i nostri colleghi delle aziende tecnologiche, con i ricercatori di sicurezza, con i governi e con le forze dell’ordine, in modo che anche loro possano prendere provvedimenti adeguati“, scrive meta sul suo sito ufficiale.

La società guidata da Mark Zuckerberg sostiene di aver smantellato una rete che dalla Cina mirava agli Stati Uniti e alla Repubblica Ceca. Mentre quella russa era molto più vasta. Su questi finti siti venivano pubblicati articoli originali che attaccavano l’Ucraina e i rifugiati ucraini, sostenendo la Russia e criticando le sanzioni occidentali contro Mosca. Questi articoli, continua Meta, diventavano anche video caricati su YouTube e diffusi come meme su Facebook, Instagram, Telegram, Twitter, e persino siti web di petizioni Change.org e Avaaz.

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