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Un’azienda giapponese è pronta a lanciare un’enorme macchinario nell’oceano per generare energia che, in teoria, dovrebbe essere illimitata.

È una proposta allettante, dato che un certo numero di paesi in tutto il mondo stanno affrontando un aumento dei prezzi dell’energia e il Giappone è fortemente dipendente dall’importazione di petrolio e gas naturale da altri paesi. In effetti, la dipendenza del paese dall’energia da combustibili fossili è aumentata tra il 2010 e il 2016 dall’81% all’89%, mostrano i dati del governo giapponese.

Nello stesso periodo, la sua rete nucleare ha subito un duro colpo sulla scia del disastro di Fukushima, riducendosi dall’11,2% a meno dell’1%.

Alcune opzioni rinnovabili, come i grandi parchi eolici, non sono l’ideale, in parte a causa del terreno generalmente montuoso del Giappone.

Un’idea che potrebbe far comodo a molte nazioni

Ciò lascia l’energia delle maree come una delle poche scelte sensate rimaste se il Giappone vuole costruire una fornitura di energia rinnovabile e domestica, un progetto che potrebbe interessare in futuro altre nazioni.

Per sfruttare questa potenza delle maree, gli ingegneri giapponesi della Ishikawajima-Harima Heavy Industries (IHI Corporation) hanno costruito una centrale idroelettrica da 330 tonnellate chiamata Kairyu. E’ stata progettata partendo da un cilindro centrale lungo quasi 100 metri con altri due su entrambi i lati, entrambi dotati di pale per le turbine.

Quando sarà operativo, Kairyu sarà fissato al fondo dell’oceano tramite cavi per mantenerlo in posizione. Utilizzerà quindi la forza delle correnti d’acqua che lo circondano per far girare le turbine che genereranno energia. Questa energia potrà quindi essere trasferita nella rete elettrica nazionale del Giappone a costo 0.

FONTEnewsweek.com
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