conadConad si è trovata a dover affrontare una situazione veramente spinosa, in seguito agli avvenimenti saliti loro malgrado agli onori della cronaca, ormai la scorsa settimana. Ma cosa è successo di preciso? e quale è la posizione ufficiale dell’azienda?

In un punto vendita Conad Superstore di Pescara, infatti, ha fatto scalpore il comportamento della direttrice, nei confronti dei propri dipendenti. La denuncia è stata presentata dal sindacato Filcams-Cgil, in seguito alle segnalazioni da parte dei lavoratori, i quali hanno presentato come “prova”, un audio WhatsApp inviato dalla stessa direttrice (che ricordiamo essere anche la titolare del negozio).

Tutto ruota attorno al ritrovamento, al di fuori di un cestino dello spogliatoio riservato al personale, di assorbenti usati. Una situazione sicuramente spiacevole che sottolinea inciviltà da parte della diretta interessata, ma che non giustifica una reazione spropositata, come è effettivamente stata. La titolare ha infatti inviato un messaggio vocale ai capireparto, intimando di voler “sapere nome e cognome di chi oggi ha il ciclo“, e minacciando di “tirare giù le mutande di persona”, nel caso in cui quest’ultimo non fosse emerso.

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Conad: la posizione dell’azienda

Dopo le opportune verifiche del caso, Conad ha diramato un comunicato in cui prende le distanze dal comportamento della direttrice, definendo le sanzioni per la società che gestisce il negozio.

Il motto “persone oltre le cose” di Conad non potrebbe essere più chiaro, per questo motivo l’azienda da sempre agisce nel massimo rispetto dei collaboratori e delle collaboratrici, sia sul piano normativo e professionale, valoriale e umano.

Sulla vicenda è intervenuto Antonio Di Ferdinando, amministratore delegato della Cooperativa Conad Adriatico, affermando di “non poter accettare un simile comportamento, che purtroppo è stato accertato nei confronti delle collaboratrici del negozio di Via Del Circuito a Pescara”. Come conseguenza, Conad ha deciso di procedere alla “risoluzione del contratto di affitto d’azienda (in quanto il negozio è di proprietà del consorzio, non della titolare), garantendo continuità alle attività del punto vendita e del relativo contratto ai dipendenti. In poche parole, il negozio continuerà ad esistere, i dipendenti non verranno licenziati, ed è sicuramente una buona notizia per tutti.

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