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Adiconsum è sull’attenti e ha lanciato l’allarme truffe Green Pass su Telegram e WhatsApp. Attenzione a non finire nelle mani dei criminali. Da una parte si parla di canali fraudolenti dove in vendita ci sarebbero certificati falsi. Dall’altra invece hacker esperti che, promettendo di poter scaricare il Green Pass in modo facile e veloce, con un link rubano tutti i dati personali della vittima. Scopriamo insieme i dettagli di questi due pericolosi raggiri.

 

Green Pass: Adiconsum lancia l’allarme per i certificati falsi su Telegram

Ebbene sì, da diversi giorni la truffa dei certificati falsi in vendita sui canali Telegram sta attenzionando non solo le autorità, ma anche le società a difesa dei consumatori e degli utenti. Tant’è che Adiconsum ha lanciato un vero e proprio allarme:

Attenti alle truffe sul Green Pass – ha dichiarato l’associazione – purtroppo, proprio in questi momenti di difficoltà, trovano terreno fertile le truffe“. Ma come possono diffondersi questi raggiri? Sempre Adiconsum, in una sua nota, ha spiegato:

Truffe che possono arrivare via sms, via mail o anche via WhatsApp, sotto forma di messaggi che promettono di ricevere subito il Green Pass e magari dietro pagamento di una somma di denaro. Si tratta di messaggi che attecchiscono facilmente, aiutati dalle difficoltà incontrate da tanti cittadini nell’ottenere il documento“.

È il caso dei canali Telegram che promettono di fornire Green Pass tarocchi, ma inconfutabili dalle autorità. Al costo di circa 100 euro cadauno, gli utenti che pagano per riceverlo si troveranno non solo truffati perché non riceveranno nulla, ma anche ricattati.

 

Attenzione al messaggio WhatsApp

Un’altra truffa sta camminando, anzi correndo, tra le chat di WhatsApp. Si tratta di un messaggio che promette il Green Pass in semplici e veloci passaggi cliccando su un link riportato nel testo.

Ovviamente si tratta anche qui di un raggiro. Solo che questa volta sono degli hacker esperti a comminare il furto dei dati personali dell’utente. Occorre perciò fare attenzione anche alla truffa Green Pass su WhatsApp.

Adiconsum ricorda: “Non è un caso che il Green Pass sia dotato di un QR Code. Ciò consente di verificarne l’autenticità e la validità. La app VerificaC19 funziona anche offline, cioè senza bisogno della connessione a internet. E non permette: il download dei dati sensibili del cittadino sul dispositivo mobile del verificatore e il trasferimento di informazioni verso terzi, salvaguardando quindi la privacy dei cittadini. La app permette di visualizzare solo i seguenti dati: nome e cognome e data di nascita“.

In conclusione, il Green Pass ufficiale si può ottenere solo percorrendo le vie istituzionali indicate sul sito ufficiale dgc.gov.it. Tutto il resto non solo è pericoloso, ma anche illegale.

 

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